• Home
  • Arte
  • Fotografia
  • Press – Collaborazioni di Cult Mag
  • Musica
  • Speciali
  • About CultMag
Menu
  • HOME
  • DIARIO
  • FOTOGRAFIA
  • CINEMA
  • ARTE
  • EVENTI
  • SPECIALI
  • ABOUT ME
    • Collaborazioni con…
La Principessa fotografa: Anna Maria Borghese
Marzo 16, 2020

«Ama talmente i viaggi, che pur di viaggiare andrebbe persino in ferrovia».

Principe Scipione Borghese

Giovanni Fiorentino ne Il flâneur e lo spettatore analizza le riflessioni pubblicate nel 1959 dal medico Oliver Wendell Holmes in merito alla fotografia stereoscopica.

Parafrasando le sue parole, la fotografia era un modo per viaggiare intorno al mondo stando comodamente seduti sul proprio divano e, se questo è ancora possibile, lo dobbiamo a uomini e donne che, armati della propria macchina fotografica, hanno esplorato paesi lontani.

Anna Maria Borghese, la “principessa fotografa”, è stata un’importante esploratrice, nominata nel giugno del 1915 Presidente dell’Unione Nazionale delle Giovani Esploratrici Italiane.

Nata Anna Maria de Ferrari, il 23 marzo 1874, trascorre la sua infanzia sull’Isola del Garda, fino a quando il 23 maggio 1895 sposa il Principe Scipione Borghese, alpinista, esploratore e politico.

Anna Maria e Scipione vivono a Parigi; lui frequenta i corsi dell’École libre des Sciences sociales et politiques e nel frattempo nascono le figlie Santa e Livia.

La principessa si avvicina alla fotografia scattando inizialmente immagini della propria famiglia, poi degli eventi mondani, nonché dei molti viaggi fatti insieme al marito.

Nel 1898, con la sua Kodak Camera Box, scatta la sua prima fotografia in Ungheria, nella tenuta della madre di Scipione.

È una fotografia di famiglia, dove a esser ritratte sono due donne immerse in un ambiente bucolico.

Se osservata con attenzione l’immagine mette in luce l’attenzione della principessa verso norme compositive ben ponderate,  ma a risaltare è anche la grande attenzione alle vicende quotidiane: gli amici, gli usi e i costumi della società aristocratica dell’epoca, che se lette con gli occhi dell’oggi, manifestano la loro importantissima evidenza storica e socio-culturale.

Nel 1900 Anna Maria e Scipione si imbarcano da Brindisi per Porto Said, insieme al conte Alfredo de Chabannes e alla contessa Armande de Polignac, visitando il Libano, la Siria, la Mesopotamia, Babilonia e varie località lungo l’Eufrate; un viaggio che verrà narrato da Scipione nel volume In Asia: Siria, Eufrate, Babilonia, il quale verrà illustrato con le fotografie scattate dalla stessa Anna Maria.

Questo fu solo il primo dei molti viaggi leggendari che ella fece, come lo fu quello del 1907, quando Scipione partecipò alla storica gara automobilistica Pechino-Parigi, condotta a bordo della sua inseparabile Itala. Il giorno della gara, Scipione, Anna Maria, Livio Borghese, il meccanico Ettore Guizzardi e Luigi Barzini, inviato speciale del “Corriere della Sera”, salirono sull’auto intraprendendo un lungo tragitto che li porterà vittoriosi a Parigi.

Attraversano Russia, Giappone, Cina, Tunisia, Egitto, Persia, Uzbekistan e Afghanistan e durante ogni tappa Anna Maria fotografa le rovine di Palmira, le risaie in Giappone, Bukhara e Samarcanda; racconta la vita delle popolazioni e le loro tradizioni, così come gli eventi storici da lei vissuti. La Marcia su Roma, il terremoto di Avezzano nel 1915, la ricostruzione della città di Messina dopo il terribile terremoto del 1908, la bonifica dell’Agro Romano voluta dal marito, ma anche le trincee e i soldati durante la Prima Guerra Mondiale, una guerra vissuta da Anna Maria in prima persona come crocerossina.

Anna Maria Borghese, la principessa fotografa, trascorre gli ultimi anni della sua vita a Isola del Garda, dove muore il 25 novembre 1924.

A narrarci la sua storia è il meraviglio archivio composto da sessanta album di cartone, con fotografie cronologicamente ordinate, annotate e datate dalla principessa stessa, il quale è stato custodito fino a oggi dagli eredi della principessa.

L’archivio è riemerso solo nel 2010, grazie all’attenzione di Mario Peliti, che insieme a Maria Francesca Bonetti, ha curato la mostra e il catalogo dal titolo Il racconto di un’epoca. Fotografie dagli album della principessa Anna Maria Borghese.

Sguardi, volti affaticati dal lavoro, tragedie e momenti familiari: sono solo alcune delle storie narrate da Anna Maria Borghese, donna che a diritto entra a far parte del grande racconto della storia della fotografia.

Testo a cura di ©Claudia Stritof. Tutti i diritti riservati.

Condividi con i tuoi amici:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Altro
  • Fai clic per condividere su Flipboard (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per inviare l'articolo via mail ad un amico (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)
Babiloniacorriere della seraEufrateIn Asia: Siriaisola del gardaLivio borghesemaria francesca bonettinovello cavazzaOliver Wendell HolmesPechino-Parigiprincipessa fotografaScipione borgheseUnione Nazionale delle Giovani Esploratrici Italiane
Share

Fotografia  / Icon

Claudia Stritof
Claudia Stritof, calabrese dal cognome un po' strano. Pensa che la frase “ce lo caghi che sei un artista” tratta da Le straordinarie avventure di Penthotal di Pazienza sia geniale, eppure studia arte fin da piccola. Ama la fotografia, collabora con una galleria d'arte di Bologna che adora, ama il mondo del circo e i tatuaggi anche se ne ha solo uno e microscopico. Le piace raccontare ciò che c'e di bello nel mondo, ma anche ciò che è triste perché la vita non è “tutta rosa e fiori” come spesso la raccontano. Pensa fermamente che aveva ragione quel gran furbacchione di Henry Miller quando diceva “il cancro del tempo ci divora” e prima che il tempo la divori, ogni giorno lei si alza e si ricorda che vivere non è scontato.

Leave A Reply


Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

  • Segui Cult Mag...

  • About Claudia!

    Claudia Stritof, calabrese dal cognome un po' strano. Pensa che la frase “ce lo caghi che sei un artista” tratta da 'Le straordinarie avventure di Penthotal' di Pazienza sia geniale, eppure studia arte fin da piccola.

    Read more...

  • Save the Date

    • I 1000 volti di Lombroso. La mostra.
    • Die Antwoord: “l’avanguardia brutale nei colori di un ghetto dimenticato da Dio”.
  • Press - Collaborazioni di Cult Mag

    • Articoli da me scritti per altre riviste. In questa...
      Febbraio 14, 2021
    • “Le sentinelle” di Claudia Gori
      Maggio 24, 2019
    • Save the date | W. Eugene Smith: Pittsburgh. Ritratto...
      Settembre 27, 2018

  • Arte

    • La Grande Madre
      Maggio 10, 2020
    • Il primo viaggio di Topolino
      Gennaio 13, 2017

  • Popular Posts

    • FURTO SU FRECCIAROSSA 9540
      Aprile 26, 2014
    • La riscoperta inaspettata: "Gejusa siti la cchjù beja".
      Maggio 12, 2015
    • Frida: tra sofferenza e amore. Una vita di passioni.
      Settembre 6, 2015
  • Newsletter



  • About me

    Calabrese dal cognome un po' strano. Pensa che la frase “ce lo caghi che sei un artista” tratta da 'Le straordinarie avventure di Penthotal' di Pazienza sia geniale, eppure studia arte fin da piccola.

    Read More

  • Follow CultMag

  • Per contattarmi, inviare comunicati stampa, segnalare mostre e concerti inviare una email all’indirizzo: cultmag.it@gmail.com


  • About CultMag
  • Disclaimer
©CultMag 2014/2021

loading Annulla
L'articolo non è stato pubblicato, controlla gli indirizzi e-mail!
Verifica dell'e-mail non riuscita. Riprova.
Ci dispiace, il tuo blog non consente di condividere articoli tramite e-mail.