«Ama talmente i viaggi, che pur di viaggiare andrebbe persino in ferrovia».
Principe Scipione Borghese
Giovanni Fiorentino ne Il flâneur e lo spettatore analizza le riflessioni pubblicate nel 1959 dal medico Oliver Wendell Holmes in merito alla fotografia stereoscopica. Parafrasando le sue parole, la fotografia era un modo per viaggiare intorno al mondo stando comodamente seduti sul proprio divano e, se questo è ancora possibile, lo dobbiamo a uomini e donne che, armati della propria macchina fotografica, hanno esplorato paesi lontani.
Anna Maria Borghese, la “principessa fotografa”, è stata un’esploratrice che non tutti conoscono, che venne nominata nel giugno del 1915 Presidente dell’Unione Nazionale delle Giovani Esploratrici Italiane.
Nata Anna Maria de Ferrari, il 23 marzo 1874, trascorre la sua infanzia sull’Isola del Garda, fino a quando il 23 maggio 1895 sposa il Principe Scipione Borghese, alpinista, esploratore e politico.

Anna Maria e Scipione vivono a Parigi, lui frequenta i corsi dell’École libre des Sciences sociales et politiques e nel frattempo nascono le figlie Santa e Livia. La principessa si avvicina alla fotografia, scattando prima in casa e poi durante gli eventi mondani, ma le sue fotografie non ritraggono solo l’ambiente domestico, perché con la sua Kodak Camera Box, inizia, grazie ai numerosi viaggi fatti insieme al marito, a osservare il mondo intero.
Nel 1898 scatta la sua prima fotografia in Ungheria, nella tenuta della madre di Scipione. È una fotografia di famiglia, interessante nella sua semplicità, dove a esser ritratte sono due donne immerse in un ambiente bucolico.
Se osservata con attenzione la fotografia mette in luce l’attenzione della principessa verso norme compositive ben calibrate, ma a risaltare è anche la grande attenzione alle vicende quotidiane: gli amici, gli usi e i costumi della società aristocratica dell’epoca, che se letti con gli occhi dell’oggi, manifestano la loro importantissima evidenza storica e socio-culturale.
Nel 1900 Anna Maria e Scipione si imbarcano da Brindisi per Porto Said, insieme al conte Alfredo de Chabannes e alla contessa Armande de Polignac, visitando il Libano, la Siria, la Mesopotamia, Babilonia e varie località lungo l’Eufrate, un viaggio che verrà narrato da Scipione nel volume In Asia: Siria, Eufrate, Babilonia, in gran parte illustrato con le fotografie scattate dalla stessa Anna Maria.

Questo fu solo il primo dei molti viaggi leggendari che ella fece, come altrettanto lo fu quello del 1907, quando Scipione partecipò alla storica gara automobilistica Pechino-Parigi, condotta a bordo della sua inseparabile Itala. Il giorno della gara, Scipione, Anna Maria, Livio Borghese, il meccanico Ettore Guizzardi e Luigi Barzini, inviato speciale del “Corriere della Sera”, salirono sull’auto, intraprendendo un lungo tragitto che li porterà vittoriosi a Parigi.
Attraversano la Russia, il Giappone, la Cina, la Tunisia, l’Egitto, la Persia, l’Uzbekistan e l’Afghanistan. Anna Maria fotografa le rovine di Palmira, le risaie in Giappone, Bukhara e Samarcanda; racconta la vita delle popolazioni e le loro tradizioni, così come importanti eventi storici: la Marcia su Roma, il terremoto di Avezzano nel 1915, la ricostruzione della città di Messina dopo il terribile terremoto del 1908, la bonifica dell’Agro Romano voluta dal marito, ma anche le trincee e i soldati durante la Prima Guerra Mondiale, una guerra vissuta da Anna Maria in prima persona come crocerossina.

Anna Maria Borghese, la principessa fotografa, trascorre gli ultimi anni della sua vita a Isola del Garda, dove muore il 25 novembre 1924 e a narrarci la sua storia è il meraviglio archivio composto da sessanta album di cartone, con fotografie cronologicamente ordinate, annotate e datate dalla principessa stessa, il quale è stato custodito fino a oggi dagli eredi e in particolare dal nipote Novello Cavazza.
L’archivio è riemerso solo nel 2010, grazie all’attenzione di Mario Peliti, che insieme a Maria Francesca Bonetti, ha curato la mostra e il catalogo dal titolo Il racconto di un’epoca. Fotografie dagli album della principessa Anna Maria Borghese.
Sguardi, volti affaticati dal lavoro in risaia, tragedie umane e momenti familiari: sono solo alcune delle storie narrate da Anna Maria Borghese, donna che a diritto entra a far parte del grande racconto della storia della fotografia.
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