Da bambina, passavo interi pomeriggi a casa di mia nonna. Seduta al tavolo, armata di forbicine con la punta arrotondata, ritagliavo con cura i rettangolini con i fumetti di “Love is…”, le celebri vignette create da Kim Casali, artista neozelandese nata a Auckland (non a Grove, come a volte erroneamente riportato).
Forse il nome di Kim Casali non è noto a tutti, ma le sue dolcissime illustrazioni sono entrate nel cuore di milioni di persone in tutto il mondo. Tradotte in italiano con il titolo “L’amore è…”, queste piccole opere d’arte raffigurano due personaggi iconici, stilizzati e nudi, privi di connotazioni fisiche specifiche ma ricchi di espressività e significato emotivo.

Chi sono i protagonisti di “Love is…”?
I due protagonisti di queste vignette sembrano bambini per via dello stile del disegno, ma in realtà rappresentano una coppia di adulti innamorati. Lei ha lunghi capelli biondi, lui capelli corti e scuri. Spesso compaiono in momenti di tenerezza quotidiana, a volte con i figli, o in compagnia di un cane.
I loro nomi non vengono mai esplicitamente detti: solo in alcune rare strisce troviamo il nome Kim (come la disegnatrice), mentre in una vignetta del 1974, la protagonista scrive semplicemente una R sulla sabbia, un tenero accenno al nome dell’amato Roberto Casali, futuro marito dell’artista.

L’origine romantica del fumetto
Quello che pochi sanno è che “Love is…” nacque come un dono d’amore personale. Kim Casali iniziò a disegnare queste vignette per Roberto, l’uomo che sarebbe diventato suo marito. Le prime illustrazioni non erano pensate per la pubblicazione, ma solo come messaggi intimi, pieni di affetto.
Solo nel 1970, le strisce vennero pubblicate su un giornale britannico, riscuotendo da subito grande successo. Tuttavia, la storia d’amore tra Kim e Roberto fu segnata dalla malattia: a Roberto venne diagnosticato un cancro in fase terminale, e Kim decise di smettere di disegnare per prendersi cura di lui.

Dal cuore alla matita: l’eredità di Bill Asprey
Dopo il ritiro di Kim, le strisce continuarono a essere disegnate da Bill Asprey, illustratore londinese che mantiene ancora oggi vivo lo spirito originario del fumetto. Le vignette non hanno mai perso il loro tono sognante, delicato e universale. Parlano di piccoli gesti d’amore quotidiano: preparare una cioccolata calda, condividere le faccende domestiche, litigare e poi riabbracciarsi con dolcezza.
Una delle frasi più celebri della serie è quella pubblicata nel 1972:
L’amore è… non dover mai dire mi dispiace.
Una semplice frase, capace di racchiudere l’intero senso del fumetto: l’amore come intimità, comprensione e accettazione reciproca.
Testo ©Claudia Stritof. All rights reserved.

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