John Baez – CultMag https://www.cultmag.it Viaggi culturali Thu, 12 Mar 2020 17:27:41 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.1.6 104600578 Il giorno del tuo compleanno… https://www.cultmag.it/2018/09/13/il-giorno-del-tuo-compleanno-2/#utm_source=rss&utm_medium=rss https://www.cultmag.it/2018/09/13/il-giorno-del-tuo-compleanno-2/#comments Thu, 13 Sep 2018 06:40:42 +0000 https://www.cultmag.it/?p=5657 Il dolore è un sentimento lento da comprendere e ognuno ha il proprio modo per farlo; io solitamente scrivo e questo mi aiuta a concretizzare e a dar un nome alle emozioni, anche quelle più invasive.

Oggi è il 13 settembre 2018: altro anno, altro compleanno, quello di Mari, eterna ventisettenne.

La riflessione, il pensiero e l’ascolto è ciò che più ho imparato ad apprezzare negli ultimi anni e oggi, nel giorno del suo compleanno, ho deciso di ricordarla affidandomi alle parole degli altri, o meglio, intrecciare le mie con quelle di chi l’ha conosciuta.

Questo mi è stato possibile grazie al prezioso raccoglitore in cui sono conservati i molti testi a lei dedicati e scritti durante il suo funerale. Ma facciamo un passo indietro.

Oltre al quaderno delle firme, nei giorni del lutto, ho chiesto a zio Rug di fare due taccuini con una scritta: «lascia un pensiero felice per Marinella». Non conoscevo bene il motivo della mia richiesta, ma volevo qualcosa di speciale per Mari, avevo bisogno di condividere di più con chi l’aveva conosciuta. Quel giorno mentre io ero in cucina ad abbracciare amici che si susseguivano uno dopo l’altro, le pagine bianche di quei taccuini venivano sfogliate una ad una e vergate con parole bellissime.

Da questa mia richiesta istintiva è nato uno scrigno di dolore, di speranza, di cordoglio, di vicinanza… Pagine di un diario collettivo che persone, conosciute e non, hanno voluto condividere con me e che io ringrazio immensamente perché quello che emerge è un ritratto stupendo di Mari, vivace, allegra, decisa e solare proprio come lei era giornalmente.

Qualcuno scrive «sei stata un buon esempio per tutti, hai dimostrato con tutte le tue forze e il tuo coraggio che nella vita si deve lottare fino all’ultimo». Così è stato! In un anno di malattia ci sono state due operazioni al cervello, tanti viaggi alla ricerca di una speranza, una laurea in giurisprudenza, la mai interrotta frequentazione della scuola notarile e la sempre presente palestra.

Lei la vita l’ha dominata percorrendo vie di dolore fino in fondo e non perdendo mai la speranza nella guarigione… viveva intensamente giorno per giorno senza mai farsi sfuggire le occasioni che la vita le presentava. Appassionata di moda, di macchine, di moto, di snowboard, di sub… eravamo all’opposto, ma proprio grazie a lei, conoscevo sempre qualcosa di nuovo e quel qualcosa presto sapevo che sarebbe diventato anche un mio interesse e viceversa.

In questi anni grazie a lei ho stretto nuove amicizie, in primis, con alcuni colleghi della scuola notarile che sempre la ricordano con grande amore. Uno di loro mi ha scritto: «Lei è stata d’ispirazione per tutti. Da sola è riuscita a creare un gruppo incredibile […] Molti ragazzi di quel corso oggi sono notai ed è anche grazie a lei […] Era davvero una persona positiva, determinata, che ci metteva tutto in quello che faceva. E soprattutto quando faceva una cosa era la passione a muoverla, non un tornaconto personale».

Un altro amico scrive: «circa un anno fa eri seduta accanto al mio caminetto […] la fiamma illuminava il tuo viso e sembravi un angelo. Questa immagine la porterò sempre con me. Marinella, adesso sei tu che devi illuminare il cuore di tua mamma e di tua sorella».

La sua bellezza è ricordata da molti: «hai voluto che ti ricordassimo bella e sorridente. Bene, così ti porterò sempre nel mio cuore», e ancora, «se il mio mare avesse un volto sarebbe il tuo… tu sei del mare, del vento e della terra che custodiranno per sempre la tua fanciullezza. Per me queste viuzze non avranno mai più luce. Ciao Guerriera».

«Il mare – scrive un’anima gentile – mi ricorderà sempre la tua meravigliosa grazia. E’ stato un dono averti avuto con noi», oppure «non vedere te correre sul lungomare non sarà più la stessa cosa», mentre un anonimo scribacchino – che evidentemente la conosceva bene – scrive: «Zitti tutti… Parla Marinella».

Scorrendo le pagine di questo diario corale, una lunga lettera ripercorre i ricordi adolescenziali, dalle sedute di abbronzatura intensiva cosparse di birra agli amori passati, per terminare al presente: «ricordo te quest’estate, forte, sorridente… così voglio ricordarti».

In molti ricordano Mari, papà e me sulla vespa azzurrina, mentre innumerevoli bigliettini dopo, una lettera di estrema bellezza: «rivedo me e te con i nostri cerchietti a tenerci per mano all’uscita della scuola […] rivedo me, te e Claudia a Canolo, a dormire nei letti a castello e ricordo le risate di quando voi mangiavate le quaglie e io dicevo che non le avrei mai mangiate».

I due anni di Mari festeggiati a Canolo.

La nostra amica continua «sono questi i ricordi meravigliosi che custodisco a chiave nel mio cuore, i ricordi di due bimbe con gli occhi spensierati che non avevano ancora mai conosciuto il male». Ed è così, non avevamo ancora conosciuto il male, non sapevamo quanto la vita potesse essere bastarda, semplicemente eravamo felici.

Retorica? Per alcuni si, per me no… Questi pensieri infatti li ho riscontrati in molte frasi scritte nei taccuini: la fugacità, il tempo scaduto e il dar per scontato la vita stessa.

«Marinella per me è stata una presenza trascurata, nell’irrinunciabile illusione che ci sia sempre ancora tempo», sconcertante verità di un ragazzo del mio paese, con cui io stessa ho iniziato a parlare solo dopo questa intensa lettera. Essendoci sempre visti e distrattamente salutati, abbiamo dato per scontato che ci saremmo stati sempre e forse, in un futuro imprecisato, saremmo capitati ad una cena estiva insieme.

Un’altra persona scrive: «voglio ricordarti come quando ti ho conosciuta, grintosa e determinata. Avevi gli “occhi della tigre”. La tua storia mi ha fatto capire come siamo piccoli noi che ci arrabbiamo per il nulla quando tu sorridevi innanzi a quel mostro che ti ha portato via. Che la tua voglia di vivere ci sia da esempio».

Esempio, riflessione, sconcerto sono parole molto utilizzate nei taccuini… così come citazioni, poesie, la canzone di Marinella, frammenti di parole altrui e a lei dedicate perché, come scrive qualcuno, «non trovo le parole giuste per esprimere la sofferenza che oggi porto nel mio cuore».

L’ultima frase che riporto è proprio una citazione scritta da una persona a me molto cara: «la felicità si dimentica, il dolore rimane sempre dolore», che in sostanza era ciò che aveva affermato Albert Einstein. Conoscendo la persona che l’ha scritta ne comprendo il senso e il dolore… e non posso dar torto al gentiluomo d’altri tempi.

Il dolore rimane sempre dolore, le sensazioni sorte da un male lancinante, quale la perdita di un figlio o di una sorella, non credo si possano dimenticare, stanno sempre lì in agguato, seppur assopite. I momenti felici invece vanno e vengono, e se anche questi sfuggissero alla nostra memoria, sicuramente ci sarebbe qualche fotografia a ricordarli. Io molti ricordi belli nel tempo li avevo messi in pausa e archiviati, per far prevalere il dolore della perdita, ed è per questa ragione che oggi, nel giorno del suo compleanno, ringrazio chi ha voluto condividere con me il suo ricordo, perché ciò che ne è derivato è un ritratto ricco di infinite sfumature e una sinfonia celestiale di parole toccanti.

Se dovessi pensare ad un’opera d’arte ora, non penserai ad un ritratto monumentale scolpito nel marmo come quelli cimiteriali, ma ad un’installazione di Christian Boltanski fatta per il Museo di arte ebraica di Parigi, dove i nomi delle persone che non ci sono più sono ricordati su semplici fogli di cara, che ogni anno devono essere stampati, affinché il ricordo delle persone venga rinnovato.

Ecco questi foglietti e le parole che mi sono state donate, sono una resurrezione metaforica, un ricordo vivo e pulsante che esaltano l’eterna bellezza di Mari e le rivolgono una preghiera laica di amore e riflessione.

E ora basta con i troppi pensieri, stasera sarà il tempo di un buon negroni per augurarti un meraviglioso compleanno mia dolce Sister, così come avremmo fatto. Sei sempre splendente nei miei ricordi…

Testo e vita di ©Claudia Stritof

***

***Quest’anno “Rock the Casbah” versione The Banditi ai cui concerti ballavamo come matte***

]]>
https://www.cultmag.it/2018/09/13/il-giorno-del-tuo-compleanno-2/feed/ 1 5657