logos edizioni – CultMag https://www.cultmag.it Viaggi culturali Thu, 20 Oct 2016 18:01:26 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.1.6 104600578 Jumanji: viaggio nella fantasia https://www.cultmag.it/2016/10/20/jumanji-viaggio-nella-fantasia/#utm_source=rss&utm_medium=rss https://www.cultmag.it/2016/10/20/jumanji-viaggio-nella-fantasia/#respond Thu, 20 Oct 2016 16:30:47 +0000 https://www.cultmag.it/?p=4156 “Jumanji, un gioco che sa trasportar chi questo mondo vuol lasciar.
Tira i dadi per muovere la pedina, i numeri doppi tirano due volte e il primo che arriva alla fine vince”.

Chris Van Allsburg, Jumanji

Chris Van Allsburg, Jumanji, Houghton Mifflin Company, Boston 1891.

Per chi come me è cresciuto negli anni Novanta avrà sicuramente visto (e amato) il film Jumanji, pellicola del 1995 diretta da Joe Johnston e interpretata dal mitico Robin Williams.

Film dalla sceneggiatura avvincente e mai banale è tratto dall’omonimo libro del 1981 di Chris Van Allsburg, raffinato scrittore e illustratore di libri per ragazzi il quale annovera nel suo curriculum storie indimenticabili come The Polar Express, Il fico più dolce e Zathura (sequel di Jumanji).

Le regole del gioco sono semplici ma gli effetti imprevedibili, non a caso lo scrittore ha intitolato il libro  Jumanji che in lingua Zulù significa “molti effetti”, volendo alludere alle conseguenze che ogni lancio di dadi ha sui quattro protagonisti e sugli abitanti della città.

Nella versione cinematografica – la cui direzione della fotografia è affidata all’abile mano di Thomas Edward Ackerman – Alan Parrish è un figlio modello, vittima di bullismo, il quale soffre tremendamente a causa della lontananza emotiva dei genitori e in particolare di quella del padre.

Alan litiga con il padre e prepara la valigia per scappare di casa ma un suono di tamburi proveniente da uno strano gioco che nel pomeriggio aveva trovato in un cantiere adiacente la fabbrica del padre lo ferma.

I tamburi vengono sentiti anche dalla sua compagna di classe, così i due ragazzi incuriositi aprono la scatola in legno e iniziano a giocare un pò annoiati e impauriti. Sul tabellone compare la scritta “vola di notte. Meglio scappare. Con queste creature non c’e da scherzare”. Si odono strani rumori, ma non succede nulla fino a quando Alan non tira nuovamente i dadi: “nella giungla dovrai stare finché un 5 o un 8 non compare”.

Alan inizia a smaterializzarsi e mentre urla “Sarah!! Tira i dadi, Sarah!! Saraahh!” ecco che dal caminetto compaiono dei pipistrelli che spaventano la sventurata compagna di classe che scappa terrorizzata.

Alan scompare! Con un salto temporale di quasi trent’anni lo spettatore si trova nuovamente nella casa della famiglia Parrish, che ora viene acquistata da Nora Shepherd, la quale di trasferisce con i due nipoti Judy e Peter, rimasti orfani da poco tempo… Il resto si può ben immaginare, infatti i due fratelli sentono il rumore dei tamburi, scovano il gioco ed inizia la loro avventura in Jumanji, che altro non è che la continuazione della partita iniziata ormai molti anni prima da Sarah e Alan.

Jumanji è il gioco di chi vuole fuggire da una vita di solitudine perché obbliga i giocatori ad affrontare caparbiamente “ogni sconvolgente conseguenza del gioco” affidandosi ai propri compagni di gioco, solo così Sarah, Alan, Judy e Peter raggiungono Jumanji.

Se il film è avvincente ed emozionante le illustrazioni di Van Allsburg sono assolutamente uniche: caratterizzate da un tratto morbido ma ben definito tanto da tratteggiare scene realistiche dalla prospettiva fortemente scorciata; l’accentuato linearissimo si traduce in una caratterizzazione attenta degli ambienti e dei personaggi, con un’attenzione data al dettaglio quasi da miniaturista. Le immagini in bianco e nero  ricche di particolari epifanici trasportano il lettore in un mondo  al limite tra il reale e il fantastico, dove ad essere indagata è l’interiorità dell’uomo con le sue paure, le sue fragilità e i suoi desideri.

Van Allsburg giunge all’arte dell’illustrazione dopo essersi dedicato per molti anni alla scultura ed è solo grazie alla moglie, che alla fine gli anni ’70 mostra i disegni ad un editore di libri per ragazzi, che pubblica il suo primo lavoro The Garden of Abdul Gasazi, seguito subito dopo da Jumanji.

Nel 2013 Jumanji per la prima volta è stato edito in Italia da Logos edizioni con le traduzioni di Francesca Del Moro mentre nel 2017 è prevista l’uscita del reboot del film.

Testi © Claudia Stritof

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Chris Van Allsburg, Jumanji, Logos edizioni, Modena 2013.

 

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ALICE SOTTO TERRA: TACCUINO ILLUSTRATO DI UN VIAGGIO MISTERIOSO https://www.cultmag.it/2016/01/01/alice-sotto-terra-taccuino-illustrato-di-un-viaggio-misterioso/#utm_source=rss&utm_medium=rss https://www.cultmag.it/2016/01/01/alice-sotto-terra-taccuino-illustrato-di-un-viaggio-misterioso/#respond Fri, 01 Jan 2016 14:51:14 +0000 https://www.cultmag.it/?p=2540 Una bambina dagli occhioni neri contornati da occhiaie profonde e con i capelli a caschetto verdi è seduta vicino a quello che sembrerebbe un cavalluccio a dondolo con la bocca cucita e le ali da libellula, mentre un teschio con le orecchie da coniglio, il panciotto e con l’occhio iniettato di sangue ha in mano un orologio da taschino.

Strani personaggi popolano il mondo dell’illustratore e regista Stefano Bessoni che a distanza di tre anni della sua mortifera rivisitazione del celebre libro di Lewis Carroll, dà vita ad una nuova edizione di Alice sotto terra, pubblicata da Logos Edizioni.

La storia è ambientata nel sottosuolo lontano dalla luce perché è «lì che si annida il perturbante […] è lì che si mettono a dormire i morti e si trovano le ossa. Sotto terra perché per Lewis Carroll era lì il paese delle meraviglie».
Una reinterpretazione dalle tinte dark, che fa rivivere sotto le sembianze di scheletri e anziani dagli occhi incavati, i celebri abitanti del paese delle meraviglie, con un fine richiamo intellettuale e visivo alla bellissima trasposizione cinematografica del regista ceco Jan Švankmajer del 1988.

Una predilezione dell’illustratore per il dettaglio da miniaturista medievale, con disegni un po’ inquietanti e fantastici come fossero immagini saltate fuori da qualche libro di anatomia, zoologia ed entomologia, dopotutto Bessoni, prima di iscriversi all’Accademia di Belle Arti e intraprendere la fortunata carriera da regista, era iscritto al corso di laurea in scienze biologiche, passione mai venuta meno nonostante la diversa strada professionale da lui scelta. Alice Sotto Terra è un diario di viaggio tra sogni e incubi di un mondo sconosciuto, che permette di sondare profondità nascoste e misteri inconsci.

Articolo pubblicato sulla rivista Frizzifrizzi (read more).

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Copertina di “Alice Sotto terra”, Logos Edizioni 2015, ©Stefano Bessoni

Copertina di “Alice Sotto terra”, Logos Edizioni 2015, ©Stefano Bessoni

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MUSTACCHI E CHIOME NELLE ILLUSTRAZIONI IN STILE VITTORIANO DI ANTONIO BONANNO https://www.cultmag.it/2016/01/01/mustacchi-e-chiome-nelle-illustrazioni-in-stile-vittoriano-di-antonio-bonanno/#utm_source=rss&utm_medium=rss https://www.cultmag.it/2016/01/01/mustacchi-e-chiome-nelle-illustrazioni-in-stile-vittoriano-di-antonio-bonanno/#respond Fri, 01 Jan 2016 14:39:01 +0000 https://www.cultmag.it/?p=2533 Secondo quanto afferma Salvador Dalì «senza baffi un uomo non è vestito correttamente» e come dar torto al grande artista surrealista spagnolo che dei suoi baffi ne ha fatto un vanto, fino a farli diventare emblema della sua persona e una dichiarazione esplicita del suo spirito giocherellone.
Basta pensare alle fotografie scattate da Philippe Halsman in cui Dalì porta i baffi arrotolati a guisa di simbolo dell’infinito oppure si trasformano nell’inusuale stelo per sorreggere due piccoli fiori.

Esistono mille modi diversi per rappresentare baffi e barbe e alcuni di questi sono stati felicemente illustrati nel libro Mustacchi di Antonio Bonanno, edito da Logos.
Il caso vuole che anche l’ispirazione per il libricino di Bonanno derivi dal mondo fotografico. Quando nel giugno del 2013 un collezionista di macchine fotografiche chiese all’autore di realizzare un’illustrazione d’epoca, fu in quel preciso momento che Bonanno ebbe l’illuminazione, e in quanto «sano portatore di barbigli» realizzò Baffi impressionanti, la prima illustrazione che di li a poco sarebbe confluita nel libro Mustacchi.

Read more on Frizzifrizzi.

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“Mustacchi”. © Antonio Bonanno

Copertina del libro “Mustacchi”. © Antonio Bonanno

Copertina del libro “Mustacchi”. © Antonio Bonanno

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