Toscana – CultMag https://www.cultmag.it Viaggi culturali Wed, 13 Jan 2016 21:49:58 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.1.6 104600578 Siena tra passato e presente nel libro di Pacini. https://www.cultmag.it/2015/12/30/siena-tra-passato-e-presente-nel-libro-di-pacini/#utm_source=rss&utm_medium=rss https://www.cultmag.it/2015/12/30/siena-tra-passato-e-presente-nel-libro-di-pacini/#respond Wed, 30 Dec 2015 22:45:23 +0000 https://www.cultmag.it/?p=2436 Il paesaggio da sempre è fonte inestimabile di ispirazione e molti sono stati gli artisti che hanno scelto come soggetto dominante nei loro quadri vedute paesaggistiche e scorci paesani. Questo è accaduto anche in fotografia, basti pensare all’esempio mirabile della new wave italiana, corrente nata intorno agli anni Ottanta che ha visto l’affacciarsi sulla scena internazionale di importanti personalità come Luigi Ghirri, Mimmo Jodice, Gabriele Basilico e Guido Guidi. Fotografi che hanno rivolto il loro obiettivo su “ambienti marginali, di frontiera, di paesaggio fra l’urbano e il rurale, fra tecnologia e natura, fra il pensato e il casuale, fra la storia e l’attualità”, come ha ben spiegato nella sua attenta analisi lo studioso della fotografia Claudio Marra.

Il viaggio fotografico implica una scoperta e una riflessione perché porta ad osservare il mondo lentamente e con attenzione, proprio come quello svolto dal fotografo Federico Pacini, che con il libro fotografico Purtroppo ti amo, edito dalla casa editrice Quinlan, ha voluto intraprendere un cammino tra le vie della sua città, Siena.

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Federico Pacini, Purtroppo Ti Amo.

 

Federico Pacini, Purtroppo Ti Amo.

Federico Pacini, Purtroppo Ti Amo.

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Il fantastico mondo del "Giardino dei Tarocchi". https://www.cultmag.it/2015/01/02/il-fantastico-mondo-del-giardino-dei-tarocchi/#utm_source=rss&utm_medium=rss https://www.cultmag.it/2015/01/02/il-fantastico-mondo-del-giardino-dei-tarocchi/#respond Fri, 02 Jan 2015 21:16:21 +0000 http://claudiastritof.com/?p=1492 Niki de Saint Phalle (Parigi 1930- San Diego 2002) nel 1948 intraprende il suo percorso nell’arte. Inizialmente si dedica alla letteratura e in seguito al teatro, sognando di diventare attrice. In questo periodo posa come fotomodella per Vogue e Life. Durante la sua prima personale in Svizzera conosce Jean Tinguely, noto scultore di congegni ferrosi, i mecaniques, combinazioni di rifiuti della società industriale. Innamorata dello sculture nel 1960 si separa dal marito e due vivono la loro storia d’amore condividendo uno studio a Parigi. Nel 1961 realizza I Tiri o Shooting paintings e nello stesso periodo entra in contatto con il gruppo del Nouveaux Realisme. Dal 1965 inizia ad esplorare la figura femminile a grandezza naturale, realizzando le famosissime Nanas. Una delle più importanti è la Hon (Lei in svedese) che realizza per il Moderna Museet di Stoccolma. Una grande figura di donna giace sdraiata sul dorso con le gambe piegate, si accede al suo interno attraverso l’organo genitale e l’interno è diviso in diversi ambienti che lo spettatore può visitare. Nel seno sinistro vi è un planetario, nell’altro un milk bar mentre in una delle gambe una galleria che riproduce capolavori falsi di Paul Klee, Matisse etc. eseguiti appositamente dal critico Ulf Linde.

Naturalmente la Hon è stata realizzata grazie alla collaborazione di Jean Tinguely, compagno d’arte e di vita che assume la direzione del team tecnico per l’occasione e sempre dal rapporto artistico tra i due nasceranno opere importantissime come: la Fontana di Stravinsky di Parigi (1983) e il Giardino dei Tarocchi.

Il giardino dei Tarocchi

Il giardino dei Tarocchi

L’idea del parco si deve all’ispirazione avuta all’artista durante la visita di Parque Guell di Antonio Gaudì a Barcellona, poi rafforzata dalla visita al Giardino di Bomarzo in Italia. La costruzione del giardino inizia nel 1979 nella Maremma toscana. Durante un periodo di convalescenza in Svizzera, Niki incontra Marella Caracciolo Agnelli e le racconta il suo progetto di un giardino con rappresentati i 22 Arcani Maggiori, sculture ricoperte di vetri, specchi e ceramiche colorate. Afferma l’artista:

se la vita è un gioco di carte noi siamo nati senza conoscere il nostro ruolo, e tuttavia dobbiamo giocare la nostra mano. Durante i secoli l’uomo ha amato giocare con i tarocchi. Poeti, filosofi, alchimisti si sono voltati alla scoperta dei loro significati.

Un mondo magico e misterioso, ricco di colore e riflessi, il giardino è stato terminato con l’aiuto di numerosissimi artisti internazionali e locali nell’estate del 1996. L’accesso al giardino, realizzato da Mario Botta,  è separato da un doppio muro di recinzione in tufo con un’apertura circolare al centro. Oltrepassata questa linea di demarcazione si abbandona simbolicamente la realtà per accedere in un mondo fantastico. La strada sterrata giunge fino alla piazza centrale occupata dalle figure della Papessa e del Mago, i primi Arcani che iniziano il percorso. La vasca in cui si raccolgono le acque sgorganti a cascata della scalinata che procede nell’enorme bocca della Papessa, reminescenza dell’Orco di Bomarzo, è segnata al centro dalla Ruota della Fortuna, la scultura semimovente di Tinguely. Li fronteggiata la Forza, una donna vestita di bianco e di fronte un drago ricoperto da specchi verdi. I colori come avviene nei tarocchi tradizionali hanno valenza simbolica: il rosso è il colore della forza creatrice, il verde della vitalità primigena, il blu è il segno della profondità del pensiero, del desiderio ardente e della volontà. Sulle stradine sono riportati pensieri, memorie, citazioni, disegni, messaggi di speranza dell’artista così denotando non solo un percorso fisico ma anche spirituale. Poi vi è la figura del Sole,del Papa, opera di Tinguely. Successivamente vi è l’Appeso, detto anche L’albero della Vita. Di fronte la testa del Matto e qui si staglia il bianco e nero della figura della Giustizia.

giardino-dei-tarocchi16Procedendo nel boschetto ci sono i due Innamorati, gioiose figure fanno il picnic. Più dietro l’Eremita e il castello dell’Imperatore. Al centro del cortile vi è una vasca, dove quattro felici nanas fanno il bagno, schizzando dai seni getti d’acqua. Sul retro vi è la torre, simbolo delle costruzioni mentali. In seguito l’Imperatrice-Sfinge, nella quale Niki ha abitato per lunghi anni. All’interno è presente la stanza da letto in un seno, la cucina nell’altro e lo spazio centrale è arredato a soggiorno-studio. Proseguendo il percorso si giunge alla figura della Temperanza, dedicata alla memoria di Tinguely e di Ricardo Menon. L’igloo è rivestito di specchi e formelle ceramiche in forma di fiori, ed è presente un piccolo altare con il bassorilievo di una Madonna nera che veglia sulle fotografie degli amici scomparsi. Ritornando indietro si giunge all’ultimo settore del giardino, in cui si ergono: la Morte, posta su un basamento di specchi e simboleggiata da una figura a cavallo blu che falcia uomini e animali, il Diavolo con le ali di pipistrello spiegate e infine il Matto, filiforme scultura “skinny” in cui il giovane vagabondo è il simbolo del caos, dello spirito, dell’entusiasmo. E per ultimo il Mondo, eseguita con Tinguely.

Un mondo unico quello creato da Niki, da visitare in primavera o in estate circondanti da una folta vegetazione e splendente di luci e colori. Un viaggio fisico e mistico nel mondo della magia e degli Arcani per riscoprire sé stessi attraverso l’arte e la natura.

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Il giardino dei Tarocchi

Il giardino dei Tarocchi

Il giardino dei Tarocchi

Il giardino dei Tarocchi

Il giardino dei Tarocchi.

Il giardino dei Tarocchi.

Immagini dal sito del Giardino dei Tarocchi.

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Helmut Newton e i cinquant’anni del Calendario Pirelli!! https://www.cultmag.it/2014/01/06/239/#utm_source=rss&utm_medium=rss https://www.cultmag.it/2014/01/06/239/#respond Mon, 06 Jan 2014 17:30:26 +0000 http://claudiastritof.wordpress.com/?p=239 Un anno fa, per puro caso e per pura fortuna mi è stato regalato da mio zio il calendario Pirelli: fotografo Steve McCurry. Quewst’anno spero mi ricapiti la stessa fortuna e il motivo è uno principalmente: come molti di voi sapranno il famosissimo Calendario Pirelli quest’anno compie cinquant’anni e per celebrare il proprio anniversario il brand italiano non poteva che scegliere il Fotografo per eccellenza come firma per l’edizione 2014: Helmut Newton.

The Cal 2014 contiene immagini, mai pubblicate di Netwon, scattate nel 1986 tra il Chianti e Montecarlo. Un calendario speciale per un anno speciale. Sfondi tipici del paesaggio toscano: cipressi, tabernacoli, una stazione di servizio in cui le protagoniste sono top model dell’epoca

L’edizione del 2014, ha una una storia molto lunga: leggenda vuole che Newton avesse abbandonato il luogo delle riprese nel 1986 per problemi di famiglia e per queste ragioni non l’avesse portato a termine. In realtà si pensa che le ragioni fossero altre: il calendario venne, all’epoca, giudicato scabroso dal delegato amministratore della Pirelli che affidò l’incarico a Bert Stern; le immagini di Newton vennero obliate nell’Archivio Storico della società, fino a quest’anno fatale in cui le foto sono state portate alla luce.

Cinquant’anni di storia: della fotografia, della moda e del costume di diverse epoche e contesti, questo è il calendario Pirelli. Innumerevoli e famosissimi gli autori: Richard Avedon, Norman Parkinson, Herb Ritts, Patrick Demarchelier, Peter Lindbergh e altri nomi di prima importanza per l’arte e la fotografia.

Questo calendario è già oggetto di culto, atteso e bramato da tutti gli appassionati e non solo. Da non perdere e da contemplare religiosamente.

P.S: Il calendario alla fine è arrivato!! 😉

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