venezia – CultMag https://www.cultmag.it Viaggi culturali Thu, 29 Dec 2016 18:55:21 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.1.6 104600578 Peggy Guggenheim: una donna fuori dagli schemi https://www.cultmag.it/2016/08/16/peggy-guggenheim-una-donna-fuori-dagli-schemi/#utm_source=rss&utm_medium=rss https://www.cultmag.it/2016/08/16/peggy-guggenheim-una-donna-fuori-dagli-schemi/#respond Tue, 16 Aug 2016 13:52:52 +0000 https://www.cultmag.it/?p=4095 Sono molte le donne che con coraggio e grande acume hanno avuto la forza di sovvertire le regole imposte dalla società a costo di sembrare spregiudicate. Una di queste è stata Peggy Guggenheim che con la sua “genuina follia” ha lasciato un segno indelebile nella storia contemporanea.

Nota ereditaria americana, Peggy si sposa giovanissima con il pittore Laurence Vail con il quale inizia un lungo percorso di crescita e conoscenza che la porta a cambiare radicalmente vita trasferendosi a Parigi. In questa città la Guggenheim vede emergere in totale libertà la sua stravagante personalità, stringendo intensi rapporti d’amicizia con letterati e artisti bohémien come Constantin Brâncuși, Samuel Beckett e Marcel Duchamp. In particolare è quest’ultimo a indirizzare la passione di Peggy verso l’arte d’inizio Novecento e a catapultarla nell’effervescente mondo artistico parigino. Per la Guggenheim quelli francesi sono anni felici, se pur destinati a durare poco a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale dalla quale è costretta a fuggire a causa delle sue origini ebraiche.

«A Marsiglia […] la moglie di Tanguy, Kay Sage, mi ha mandato un telegramma chiedendomi se ero disposta a pagare il viaggio di cinque artisti importanti […] Era molto complicato e un po’ pericoloso ma alla fine ci riuscì», con queste parole Peggy ricorda come fu effettivamente lei a portare in salvo alcuni artisti europei e le loro opere, infatti suoi erano i capolavori di Duchamp, Leger, Picabia, Dalì e del futuro marito Max Ernst, artisti che il regime nazista aveva definito “degenerati”. Per la prima volta i Surrealisti sbarcano in America, Peggy diventava la madre putativa degli europei facendoli esporre nella sua galleria Art of this Century, e accanto a loro un artista statunitense stava per diventare il protetto della giovane ereditiera: Jackson Pollock. Nasce l’Espressionismo astratto e la Guggenheim diventa la massima sostenitrice del gruppo, attirando su di sé aspre critiche, rafforzate dal recente divorzio con Ernst, tanto che la mostra degli americani viene interpretata come una vera e propria sfida al Surrealismo.

Nel 1948 Peggy viene invitata alla XXIV Biennale di Venezia per esporre al pubblico la sua straordinaria collezione che vede gli uni accanto agli altri artisti del calibro di Brâncuși, Giacometti, Kandinsky, Picasso, Mark Rothko, Arshile Gorky e naturalmente Pollock. Venezia affascina così tanto Peggy che decide di acquistare Palazzo Venier dei Leoni per trasferirsi definitivamente sul Canal Grande, per lei la città lagunare è un sogno a occhi aperti che solo con il trascorrere del tempo si trasforma in una prigione dorata, «il luogo adatto per venire a morire», immerso in una meravigliosa «sensazione di pace che accompagna la morte». Parole vere che denunciano una triste verità d’impotenza di fronte a un mondo che forse non era ancora pronto ad accogliere una donna così innovativa, soprattutto negli anni della ricostruzione post-bellica, quando miseria e disperazione erano il principale problema dell’Italia. Una donna dal grande carisma in questi mesi celebrata con la mostra Peggy Guggenheim in Photographscurata da Živa Kraus presso la Ikona Gallery di Venezia e realizzata in collaborazione con la Collezione Peggy Guggenheim, per il cinquecentesimo anniversario della nascita del Ghetto della città.

Man Ray (1890–1976) Peggy Guggenheim Parigi / Paris, ca. 1924 Stampa alla gelatina d’argento (cartolina) / Gelatin silver print (carte postale) Solomon R. Guggenheim Foundation, Venice Gift, Carla Emil and Rich Silverstein, 2011 © Man Ray Trust

Man Ray, Peggy Guggenheim, Parigi / Paris, ca. 1924. Solomon R. Guggenheim Foundation, Venice. Gift, Carla Emil and Rich Silverstein, 2011 © Man Ray Trust

L’esposizione si compone di 21 scatti realizzati dai più grandi artisti a lei contemporanei e da amici fidati come Man Ray che la raffigura con il bellissimo abito di Paul Poiret nel 1925, Berenice Abbott che invece la coglie giovane e speranzosa a Parigi, Rogi André che la raffigura in un abito futurista di Elsa Schiaparelli proprio nell’appartamento di Key Serge, mentre Peggy è raggiante con indosso l’abito di Mariano Fortuny nella foto di Ida Kar. Ma i fotografi che l’hanno immortalata sono tanti e nell’esaustiva mostra alla Ikona Gallery è possibile ammirare anche le immagini di Gianni Berengo Gardin, George Karger, André Kertész, Nino Migliori e molti altri artisti, che la raffigurano a lavoro, in atto di allestire una mostra o in momenti della sua vita privata. La mostra Peggy Guggenheim in Photographs è uno spaccato vivido e profondo nella vita di colei che forse più di tutti ha contribuito a cambiare la storia dell’arte del Novecento, perché Peggy è stata, sì, una collezionista lungimirante ma prima di tutto è stata una donna determinata con le sue gioie, i suoi dolori e i suoi amori.

Articolo di Claudia Stritof per Juliet art magazine (luglio 2016)

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Peggy Guggenheim in Photographs
Ikona Gallery, Venezia
10 giugno – 27 novembre 2016
www.ikonavenezia.com?utm_source=rss&utm_medium=rss
www.guggenheim-venice.it?utm_source=rss&utm_medium=rss

Hermann Landshoff (1905–1986) Peggy Guggenheim e un gruppo di artisti in esilio / Peggy Guggenheim with a Group of Artists in Exile New York, 1942

Hermann Landshoff (1905–1986)
Peggy Guggenheim e un gruppo di artisti in esilio / Peggy Guggenheim with a Group of Artists in Exile
New York, 1942

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Sguardo di donna. Una mostra omaggio all’universo femminile. https://www.cultmag.it/2015/12/31/sguardo-di-donna-una-mostra-omaggio-alluniverso-femminile/#utm_source=rss&utm_medium=rss https://www.cultmag.it/2015/12/31/sguardo-di-donna-una-mostra-omaggio-alluniverso-femminile/#respond Thu, 31 Dec 2015 16:35:20 +0000 https://www.cultmag.it/?p=2490 VENEZIA. Alla casa dei Tre Oci la mostra Sguardo di donna. Da Diane Arbus a Letizia Battaglia. La passione e il coraggio curata da Francesca Alfano Miglietti, rende omaggio all’universo femminile e pone al centro la sensibilità di venticinque artiste che con la loro arte hanno toccato note profonde dell’esistenza umana.

La presenza delle donne nel campo artistico è oggi diventata importante, ma non è stato sempre così, infatti c’è stato un tempo in cui le donne erano relegate al ruolo di casalinghe e mogli amorevoli e solo grazie al loro coraggio e dopo innumerevoli lotte sono riuscite a rivendicare i propri diritti e la propria libertà creativa ed espressiva. Ogni donna è unica nel suo genere, come diversa è la sensibilità che essa trasmette, ed è proprio grazie a questa eterodossia di sentimenti che la mostra si propone di mettere in scena emozioni universali che indagano diverse problematiche dell’essere donna, dove il minimo comune denominare è il dialogo serrato con il reale offerto dal poliedrico linguaggio del mezzo fotografico.

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Martina Bacigalupo, Walter e Benjamin, dalla serie Hito, 2005.

Martina Bacigalupo, Walter e Benjamin, dalla serie Hito, 2005.

DIANE ARBUS Girl in her circus costume, MD, 1970. © The Estate of Diane Arbus LLC, courtesy M. & E. Woerdehoff von Graffenried, Paris

DIANE ARBUS Girl in her circus costume, MD, 1970. © The Estate of Diane Arbus LLC, courtesy M. & E. Woerdehoff von Graffenried, Paris

Lisetta Carmi, Ezra Pound, Sant'Ambrogio di Rapallo, 1966.

Lisetta Carmi, Ezra Pound, Sant’Ambrogio di Rapallo, 1966.

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YELENA YEMCHUK Naomi and friend Coney Island (From the series Untitled Project) 1998. © Yelena Yemchuk

Letizia Battaglia, Omicidio sulla sedia, Palermo, 1975.

Letizia Battaglia, Omicidio sulla sedia, Palermo, 1975.

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