vita – CultMag https://www.cultmag.it Viaggi culturali Mon, 03 Jul 2017 11:13:25 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.1.6 104600578 INSTADIARY. LIFE IN PROGRESS: GIUGNO. https://www.cultmag.it/2017/07/01/instadiary-life-in-progress-giugno/#utm_source=rss&utm_medium=rss https://www.cultmag.it/2017/07/01/instadiary-life-in-progress-giugno/#comments Sat, 01 Jul 2017 19:51:48 +0000 https://www.cultmag.it/?p=4983 In questo mese di Giugno sono successe tante, veramente tante, sia belle che brutte. Ci sono state tante emozioni forti alcune delle quali le ho esplicitamente scritte o fotografate e altre invece solo sottilmente suggerite. Il mese inizia con un matrimonio stupendo e sfortunatamente anche con la rottura della mia Polaroid (ancora in riparazione). Giorni particolarmente Felici: n° 156, 161, 162, 167 (pieno d’amore). Giorni veramente Tristi: 172 e 174. Grazie a tutti quelli che fanno parte della mia vita e che ne hanno sempre fatto parte e che sempre reputerò la mia famiglia allargata anche se siamo lontani ma sempre presenti. Ma anche grazie alle nuove amicizie che sono entrate casualmente nella mia vita e che ringrazio per gli scleri, la follia e le risate isteriche. Insomma… anche questo mese è finito come al solito ho fatto su e giù. La scuola procede e la vita anche.

***

Day 152 Adí e Lore. Bellissimo matrimonio. Bellissime emozioni. Bologna, 1 giugno 2017.
Quattro anni fa Adì, Lori, Cri ed io ci conoscevamo casualmente durante una stupenda serata organizzata dalla Fabbrica allo Spazio Indue mentre suonavano i Leitmotiv… dopo 4 anni eccoci qua al loro matrimonio. Un giorno per me indimenticabile (fino al free bar). Bellissima serata immersi nelle emozioni che ci hanno donato e nel loro amore. Non dimenticherò mai gli occhi lucidi di Lori per tutto il tempo, specialmente quando Adi con voce tremante dall’emozione ha cantato: «e quando mezzanotte viene se davvero mi vuoi bene pensami mezz’ora almeno e da un pugno chiuso una carezza nascerà». Felice per voi ragazzi e per il vostro esplosivo amore e felice di averlo potuto condividere con voi… l’unica nota negativa: la mia polaroid si è rotta! Al domani le paranoie!


Day 153 Così è! Bologna, 2 giugno 2017.
Al 153° giorno la polaroid ha deciso di rompersi. In un giorno di festa. Domani proverò a portarla da qualche parte e vedremo… pensavo che se non avessi terminato il progetto sarebbe stata per colpa mia e invece no… si rompe la macchina. Il progetto già mi manca. Se qualcuno ha un’idea su come fare, se sa ripare le polaroid o altro me lo faccia sapere. Scrivo solo questo perché al momento sono immensamente triste. Immensamente sfigata. #lifeinprogress #lifeinpausa


Day 154 Ci proviamo… Bologna, 3 giugno 2017.
Giornata di studio, di valigie, di pensieri. Ci sono giorni si e giorni no. Questo è il mio giorno no. Dalle finestra si odono urla e capisco che il mondo è davanti alla TV a guardare la partita, bevendo birra e mangiando pizza. Io continuo con i miei pensieri. La foto di oggi è chiaramente un disegno pensieroso su una foto passata.


Day 155 La domenica strana. Bologna, 4 giugno 2017.
Casa. Diluvio momentaneo e spesa. E poi partita a ping pong e mega scorpacciata di sushi. Ora urge valigia pesantissima. Chiaramente la foto di oggi è un disegno.


Day 156 La felicità… la prima cena sul terrazzo. Marina di Gioiosa Ionica, 5 giugno 2017.
Casa. Casa. Casa. Casa. Casa. E che altro dire… casa.


Day 157 Dopo tanta frutta insapore… finalmente le more del giardino. Marina di Gioiosa Ionica, 6 giugno 2017.
1° foto di foto di frutta… ne seguiranno altre…. tantissime altre…


Day 158 La New entry nella collezione di orchidee di mamma. Marina di Gioiosa Ionica, 7 giugno 2017.


Day 159 Il raccolto di oggi. Marina di Gioiosa Ionica, 8 giugno 2017.
Giornata di libri e orto. Ero un po’ indecisa sul cosa fotografare ma alla fine hanno vinto loro… le delizie del giardino e il relax post studio con le zanzare che mi hanno allegramente sbranata.


Day 160 Visioni celestiali. Marina di Gioiosa Ionica, 9 giugno 2017.


Day 161 Il compleanno di Mari nel salotto esterno. Roccella, 10 giugno 2017.
Marika amica unica. Sempre accanto a noi, nei momenti felici e nei momenti più bruttini. Tutta la felicità del mondo. Il suo compleanno tutti insieme.


Day 162 La vulcanica e bellissima Silvana. Questo giorno è dedicato a lei. Siderno, 11 giugno 2017.
La comunione/cresima della (non più) piccola Silvana. Tanto cibo, tanto vino bianco e tanti dolci… ma soprattutto, ed è la cosa più bella, tanta famiglia e tanta tranquillità…


Day 163 Università degli studi di Messina. L’importanza del ricordo pergamenaceo. Marina di Gioiosa Ionica, 12 giugno 2017.
Finalmente eccola: la pergamena di laurea di Marinella. La sua passione la giurisprudenza, il suo sogno diventare notaio. Sarebbe stata felice e l’avrebbe incorniciata e conservata con cura, così come ha fatto con i primi 20 euro guadagnati facendo da testimone per un atto notarile. La sua forza la mia vita.


Day 164 Ciliege Petrone… e i primi fichi del giardino. 😍 Marina di Gioiosa Ionica, 13 giugno 2017.
Ennesima foto di frutta… buona.


Day 165 Il nuovo arrivato in casa Malgeri-Stritof. Marina di Gioiosa Ionica, 14 giugno 2017.
Lui si chiama Lillo ed è l’albero di perine minuscole e buonissime. Si chiama Lillo, come mio zio, perché era zio Lillo che portava a casa queste perine a zio Rug, mamma e zia. I ricordi germogliano nel nostro giardino.


Day 166 … prima o poi riuscirò ad incrementare la collezione. Marina di Gioiosa Ionica, 15 giugno 2017.


Day 167 La giornata delle sorprese. Marina di Gioiosa Ionica, 16 giugno 2017.
…L’ultima sorpresa della giornata… festa a sorpresa, chiaramente. Pianti malinconici di felicità, palloncini liberati verso il cielo per il ricongiungimento… anima e cuore. Fine della giornata. Ogni giorno una sorpresa per farti sorridere.


Day 168 La pizza e il letto. Accoppiata perfetta. Marina di Gioiosa Ionica, 17 giugno 2017.


Day 169 Melanzane ‘ncugnettati. Marina di Gioiosa Ionica, 18 giugno 2017.


Day 170 Partono le buste. Arrivati a fine giugno e non capisco più nulla. Marina di Gioiosa Ionica, 19 giugno 2017.


Day 171 Il triste giorno. Gioiosa Ionica, 20 giugno 2017.
Prima erano in tanti, poi è arrivato il “Pituso” che nella notte ha ucciso silenziosamente genitori e figli.
Legge della natura? Selezione naturale? Sicuramente… ma ora il povero anatroccolo è rimasto solo in una gabbia grande ad osservare i piccoli gusci vuoti.


Day 172 L’oblio. Punto. Marina di Gioiosa Ionica, 21 giugno 2017.


Day 173 Il mio signor fruttivendolo giustamente orgoglioso degli “agotti”. Marina di Gioiosa Ionica, 22 giugno 2017.


Day 174 Il mare simbolo di libertà. Marina di Gioiosa Ionica, 23 giugno 2017.
Simbolo di viaggio e di speranza per molte persone. Uno sguardo all’orizzonte e si può immaginare l’infinito. Sognare è linfa vitale ma la realtà è vita. Questa giornata è dedicata alla ricerca dell’equilibrio e alla speranza.


Day 175 L’arrivo a Bologna non è mai stato così dolce. Bologna, 24 giugno 2017.
Mamma + Saverio + furgone creano l’infinita dolcezza il giorno del tuo arrivo a Bologna. Caldo traumatico ma idratazione casereccia iniziata. Mamma: “mangia tanta frutta e bevi tanta acqua. Non ti disidratare”. Love love love paranoie di mamma. Benvuti tropici bolognesi.


Day 176 Indovinello. Bologna, 25 giugno 2017.


Day 177 Letture e evidenziatori. Bologna, 26 giugno 2017.


Day 178 Sempre con me. Bologna, 27 giugno 2017.
Farfalle, cuori e… realizza il tuo sogno… doni speciali da persone preziose.


Day 179 Le tre grazie vive al primo esame. -8 alla fine. Bologna, 28 giugno 2017.
…E ora a casa a studiare per The next. Bravissimi tutti in questa giornata dedicata al restauro.
Oggi è un giorno importante. Mi trovo ad aggiungere ben volentieri questo appunto perché oggi dopo troppi, veramente troppi, anni possiamo dire: “Luca. Giustizia è fatta” come ha scritto Roby. 💜 Spero solo che il cuore delle persone a cui voglio ora possa essere libero anche se sappiamo che non sarà mai così. Anni di lotta. Una nuova consapevolezza. Si può cambiare e possiamo pretendere giustizia. Grazie zio, grazie Roby, grazie zia, grazie Ale. Luca


Day 180 Giornata dedicata al diritto dei beni culturali. Andata pure questa e ora – 7 alla fine… ☘ Bologna, 29 giugno 2017.


Day 181 Pesci rossi e dispositivi. Bologna, 30 giugno 2017.
Giornata infernale. Tanta stanchezza ma alla fine è andata anche questa. Sei mesi per creare questa sequenza e un po’ mi mancherà. È stato interessante e logorante insieme. Tanta incertezza e tanti dubbi. Poi uno spritz e finalmente un buon negroni (rigorosamente senza angostura e senza limone). Avrei bisogno di almeno altri due per riprendermi. Comunque siamo a – 6 e da domani The next. Giornata dedicata alla museologia del contemporaneo e alla mia psoriasi che avanza senza aver a disposizione la crema.


Mese di Gennaio || Mese di Febbraio || Mese di Marzo || Mese di Aprile || Mese di Maggio || To be continued…


Testo, foto e vita di ©Claudia Stritof.

]]>
https://www.cultmag.it/2017/07/01/instadiary-life-in-progress-giugno/feed/ 1 4983
INSTADIARY. LIFE IN PROGRESS: Maggio. https://www.cultmag.it/2017/06/06/instadiary-life-in-progress-maggio/#utm_source=rss&utm_medium=rss https://www.cultmag.it/2017/06/06/instadiary-life-in-progress-maggio/#respond Tue, 06 Jun 2017 20:46:26 +0000 https://www.cultmag.it/?p=4933 Ed ecco il mese di Maggio…. Un mese fatto di tanti treni, tanti musei, studio e molti aperitivi con i ragazzi della scuola. Milano, Parma, Rimini, di nuovo Parma-Bologna due volte in una giornata, Gioiosa e sullo sfondo Bologna… Giornate si e giornate no. Un mese che definirei di corsa, molto di corsa e di svegliatacce improbabili ma di risate non indifferenti. Grazie sempre a chi ne ha fatto parte. ♥ #cultmag #lifeinprogress #instadiary

Day 121, Pranzo a Canolo. Canolo, 1 maggio 2017.
Immersione nel passato! Canolo per me è un luogo del cuore. Da piccoletta andavo a Canolo con mamma, papà e Mari. Avevamo una casupola a cui rimarrò legata per tutta la vita perché troppe cose sono successe tra quelle mura. Il sapore della ricotta portata a casa ancora calda. L’odore della felce la mattina appena sveglia. I rettangoli disegnati con vernice bianca dove venivano incollati i manifesti. Il numero bianco sui muri di cemento vivo delle case. Le porte di calcio arrugginite davanti alla chiesa. L’odore dei forni e del pane caldo, la farina di Michele e il bar di Rosina. Il bivio, i funghi e Cosimo, Alessandro, Laura…
Bellissima giornata in famiglia, ci voleva proprio un pò di svago montano insieme. Cibo e anche tarantella improvvisata da un’antica coppia con fisarmonica e tamburello. Molto Calabrian Style.


Day 122 L’uccello del paradiso. Marina di Gioiosa Ionica, 2 maggio 2017.


Day 123 Ultimi momenti insieme. Marina di Gioiosa Ionica, 3 maggio 2017.


Day 124 Un giorno ammantato di tristezza. Grotteria, 4 maggio 2017.
Il giorno di oggi è dedicato a Paolina e ai ricordi di un tempo lontano. Odore di incenso e fiori.


Day 125 Lo scatto inaspettato davanti al gelsomino. Marina di Gioiosa Ionica, 5 maggio 2017.
Uno scatto bello perché sfocato. Un momento inaspettato e atteso. Di solito è 3, 2, 1 cheese… qui è stato solo cheese ma tante risate. Mitica zia Rosa…. ora nostalgia pre-partenza. Mi mancate già.


Day 126 Prima del viaggio. Mi mancherai tanto mio cuore e mia unica felicità. Marina di Gioiosa Ionica, 6 maggio 2017.


Day 127 Le calabriselle in trasferta a Mantova. Mantova, 7 maggio 2017.
Giornata distruttiva. Partenza improbabile alle 8. Arrivo a Mantova per visitare Palazzo Ducale chiuso la mattina. Visita dalle 14.30. Freddo e pioggia durante l’attesa. Giornata particolare e diversa. Ora ritorno e stop treni fino a sabato.


Day 128 Ore 9: aspettando le lezioni. Monumento a Giosuè Carducci di Leonardo Bistolfi. Bologna, 8 maggio 2017.


Day 129 Iniziamo male: 1) diluvia 2) quell’alone bianco nella foto è sospetto 3) anche oggi si mangia pasta in bianco. Bologna, 9 maggio 2017.


Day 130 Pausa pranzo all’università. Classe dispersa. Bologna, 10 maggio 2017.


Day 131 Il pranzo in panchina. Bologna, 11 maggio 2017.


Day 132 La giornata degli errori. Bologna, 12 maggio 2017.
Colloquio non avvenuto. Lezioni perse. Idee non sopravvenute. Ottima giornata direi. E ora la scelta non scelta del libro… che finirà per diventare un film.


Day 133 Alla ricerca di Giotto, Giovanni e Giuliano a Rimini. Rimini, 13 maggio 2017.
Ultima tappa con Benati chiesa di Sant’Agostino. La prima foto di gruppo, finalmente c’è… ed è stupenda. Giornata interessante e soprattutto bella.


Day 134 I dormiglioni e Ritorno al Futuro II. Bologna, 14 maggio 2017.


Day 135 Molto, molto male e non va bene. Bologna, 15 maggio 2017.
Settimana libera dalle lezioni: occhi che lacrimano, naso rosso come un clown, starnuti a non finire, mal di testa devastante e respiro come un pesce fuori d’acqua. Basta un attimo e mi trasformo in un troll quando fuori c’è il sole e ad aspettarmi ci sono tanti libri da studiare senza mal di testa.


Day 136 La piccola Claud. Bologna, 16 maggio 2017.
Questo portachiavi rappresenta me. All’improvviso salta fuori la piccola Claud paranoica e ti ricorda tante cose. Mi è stato regalato da una persona che porterò sempre nel cuore… All’epoca abitavo a Firenze con una persona con cui ho condiviso molto, dai pianti alle giornate passate sul divano a guardare South Park. Vedevamo sorgere l’alba sul lungarno e ci addormentavamo sull’amaca circondate dai fiori. Non credo che quella piccola Claud sia sparita del tutto, forse ancora si nasconde da qualche parte… in attesa di sbucare fuori.


Day 137 In caduta libera. Bologna, 17 maggio 2017.
Dopo i diversi articoli apparsi in questi giorni continuo a pensare a quella terribile catena di morte che coinvolge molti ragazzini e ora guardando le Iene sento dell’ennesimo servizio sulla vergognosa, tragica e mai risolta questione di Ustica… E oggi all’improvviso mi è comparso davanti lui: un omino con delle rose in mano che al momento mi sembra molto triste. Un omino gentile e sensibile. Solo e in caduta libera… a reggerlo non ci sarà nessuno. Intorno a lui solo malsana follia, violenza e sentimenti inquinati dall’odio.


Day 138 Quando meno te lo aspetti… coincidenze e incontri. Bologna, 18 maggio 2017.


Day 139 Se non siete sicuri, non conoscete la realtà. Bologna, 19 maggio 2017.


Day 140 Gli allegri brindatori parmigiani. Parma, 20 maggio 2017.


Day 141 La meraviglia del Pratello. Bologna, 21 maggio 2017.


Day 142 Tornando a casa. Bologna, 22 maggio 2017.


Day 143 Chillin’ At Frasca. Bologna, 23 maggio 2017.
Gli aperitivi improvvisati. Insieme 4 anni dopo.


Day 144 La giornata lunghissima. Parma-Bologna 24 maggio 2017.
Corsa all’autostazione. Viaggio in pullman verso Parma. Visita di corsa allo Csac – Centro Studi e Archivio della Comunicazione di Parma, bellissimo luogo di ricerca e arte contemporanea. Di nuovo di corsa a Bologna, lezione e aperitivo lungo con la scuola e il mitico Fox.


Day 145 Piazza Verdi e i suoi colori. Bologna, 25 maggio 2017.


Day 146 Tra arte e diritto. Bologna, 26 maggio 2017.
Aperitivi lunghi con chiacchiere, amicizie, cavolate, battute, scollature e Pazze New entry. Tra poche ore a Milano.


Day 147 A Milano con Pinto. Milano, 27 maggio 2017.
Quando la passione si vede e si trasmette. Tappa al monumento intitolato a Pertini di Aldo Rossi. Dopo pranzo alla stupenda Fondazione Prada e infine Hangar Bicocca. Tutto di corsa ma scorpacciata di bellezza. Milano non mi è mai sembrata più bella. Cosa sorprendente… nessuno si è perso. Grazie per questa bellissima giornata.


Day 148 Incontri particolari. Bologna, 28 maggio 2017.
Samba, Cristiano, Samba, due braccialetti e una foto.


Day 149 Cos’è? Non lo so. Bologna, 29 maggio 2017.
Capire non è sempre la scelta giusta. Alcune volte bisogna solo immaginare.


Day 150 Il mostriciattolo. Bologna, 30 maggio 2017.


Day 151 L’ardua scelta. Verdura, frutta o acqua? Bologna, 31 maggio 2017.


Mese di Gennaio || Mese di Febbraio || Mese di Marzo || Mese di Aprile || To be continued…


Testo, foto e vita di ©Claudia Stritof.

]]>
https://www.cultmag.it/2017/06/06/instadiary-life-in-progress-maggio/feed/ 0 4933
INSTADIARY. LIFE IN PROGRESS: APRILE https://www.cultmag.it/2017/04/30/instadiary-life-in-progress-aprile/#utm_source=rss&utm_medium=rss https://www.cultmag.it/2017/04/30/instadiary-life-in-progress-aprile/#comments Sun, 30 Apr 2017 19:42:20 +0000 https://www.cultmag.it/?p=4627

Day 91 Doveva essere. Ma è bella lo stesso. Firenze-Bologna, 1 aprile 2017.
Il titolo di questa foto è “doveva essere”. Doveva essere una foto con 20 persone sulla terrazza degli Uffizi e con i volti un minimo riconoscibili. Alla fine sono una vroccola ma rimane una foto bella dell’ultima sigaretta insieme dopo una giornata bella e interessante. La scuola di specializzazione in trasferta agli Uffizi per osservare preziosità nascoste. I cinque sopravvissuti, devastati e con le occhiaie fino a terra, che sognano aperitivi e gelati. Ringraziamo ufficialmente la signora per la foto in lontananza, un mito. Bellissima giornata. Prima o poi foto collettiva… speriamo meno di corsa.


17635442_10213287842136442_5807622619214936349_o

Day 92 L’aperitivo​ pomeridiano. Bologna, 2 aprile 2017.
Le coincidenze della vita. Adí e Lore non ci vediamo spesso, non come i primi tempi, perché le nostre vite sono cambiate ma le poche ore passate insieme sono preziose. Una chiamata e tutto cambia. I sorrisi, le parole, gli abbracci, le cose non dette e capite immediatamente sono le cose più importanti. Vi voglio tanto bene Cri, Lori e Adí. Noi quattro insieme.


Day 93 Home Sweet Home. Bologna – Marina di Gioiosa Ionica, 3 aprile 2017.
Torni a casa e… la mamma è l’unica che ti conosce. Torta al cioccolato e cesto pieno di coniglietti lindt. Come ingrassare senza aver mangiato. Viaggio lungo, intercity puzzoso, il controllore che ti chiede il biglietto appena chiudi gli occhi e svanisce il sonno tanto desidarato… per fortuna ad aspettarmi a Rosarno zio Ruggero Malgeri… ed è subito casa!!! Ora letto comodo, caldo, morbido con il cuscino smollicciato di tutta una vita. ♡


Day 94 Profumo di casa. Marina di Gioiosa Jonica, 4 aprile 2017.
Svegliarsi presto e sentire un profumino nell’area che diventa via via più intenso avvicinandosi alla cucina… Entrando sai che c’è mamma e che è li a cucinare i suoi mille buonissimi pastrocchi dalle 5 del mattino…! Dalle polpette, al ragù, alla melanzane fritte la mattina la colazione perfetta è quella di casa…


17758565_10213319316723287_5543090419944995660_o

Day 95 Roby My Love. Marina di Gioiosa Ionica, 5 aprile 2017.
Regalini importanti post compleanno dalla cugina più bella. Appena arrivata e subito insieme. Un trifoglio sperando la fortuna arrivi con un tocco di bellezza. Gioiuzza tenera non siamo fotogeniche ma ti tocca la foto del giorno per la tua felicità. ♡


Day 96 La mia noni. Marina di Gioiosa Ionica, 6 aprile 2017.

Day 96 La mia noni. Marina di Gioiosa Ionica, 6 aprile 2017.
Da piccola le foto le scattava nonna con la sua kodak ed erano un momento speciale. Ogni anno una foto in posa nel suo giardino delle meraviglie tutto fiorito per vedere come eravamo cresciute. Di solito mentre lei faceva giardinaggio io e Mari salivamo sulla panchina in ferro e disegnavamo tutto il pomeriggio con i gessetti colorati. Io disegnavo quasi sempre l’albero di ciliege, un albero che in realtà non ho mai visto… e subito dopo andavamo in casa a misurare la nostra altezza. Sul legno, vicino alla porta d’ingresso, c’erano i piccoli solchi lasciati dalla matita. Ricordi momentanei… ricordi di una vita…


Day 97 La lucertola nella foresta soleggiata Marina di Gioiosa Ionica, 7 aprile 2017.

Day 97 La lucertola nella foresta soleggiata. Marina di Gioiosa Ionica, 7 aprile 2017.


IMG_20170408_214239_100

Day 98 Le ‘ngute ed è subito Pasqua. Marina di Gioiosa Ionica, 8 aprile 2017.


Day 99 La domenica delle Palme. Marina di Gioiosa Ionica, 9 aprile 2017.

Day 99 La domenica delle Palme. Marina di Gioiosa Ionica, 9 aprile 2017.
Questa domenica per molti dovrebbe essere un momento di gioia, di pace e di fede ma ciò che vedo io è odio, tensione e paura. Non so quanto ci sia da festeggiare quando le notizie sono sempre più drammatiche. Ledere la libertà altrui, arrogarsi il diritto di decidere della vita e della morte dell’altro, decidere del destino mondiale come se si stesse giocando a Risiko, che per inciso è un gioco che non mi è mai piaciuto, preferivo monopoli o taboo. Purtroppo non tutti la pensano così ed ecco che oggi sui giornali si legge: “Sangue sulla Domenica delle Palme, decine di morti in due chiese in Egitto”, “Pyongyang: attacco Usa giustifica l’atomica. E Washington invia una portaerei verso la Corea” infine “L’asse ‘ndrine-professionisti sul business delle scuole”. Le palme simbolo di pace e fede…


Day 100 A tu per tu con... il dentista. Marina di Gioiosa Ionica, 10 aprile 2017.

Day 100 A tu per tu con… il dentista. Marina di Gioiosa Ionica, 10 aprile 2017.
Ultimo dente del giudizio… all’incirca cinque anni per tirarli tutti e finalmente siamo giunti alla fine. Come al solito sono andata terrorizzata. Come al solito mi hanno tranquillizzata. Come al solito ho una parte del viso gigante. Giornata traumatica come previsto e annotato sull’agenda. Tutto procede secondo i piani. Questo giorno è dedicato al mio dentista e alle preziose assistenti.


IMG_20170411_212820_877

Day 101 ‘A giarra. Marina di Gioiosa Ionica, 11 aprile 2017.
Visioni antiche. Visioni ataviche. I ricordi del passato affiorano.


Day 102 #sognounacalabriamigliore. Marina di Gioiosa Ionica, 12 aprile 2017

Day 102 #sognounacalabriamigliore. Marina di Gioiosa Ionica, 12 aprile 2017.
Io sono nata a Gioiosa Marina, paese della famigerata locride. Un luogo martoriato, un luogo che forse non ha più speranza, un luogo dal quale tutti, o quasi tutti, sono andati via. Un luogo che ogni tanto vede nascere delle luci di speranza ma che subito dopo si affievoliscono perché incontrano menti sonnolenti. Appena sveglia, ore 6.15, apro la finestra e vedo l’infinito. Il mare da un lato e la montagna dall’altro, i colori della natura come fossero dipinti da un antico pittore. E allora mi chiedo: “Perché questa terra tanto amata e tanto sfregiata non è mai germogliata?” L’altro giorno ho incontrato un signore anziano che con la voce roca dalle mille sigarette e in dialetto stretto mi ha detto: “mi sono spaccato la schiena a lavorare con la frutta. Ho solo la quinta elementare eppure non ho mai fatto mancare niente ai miei 4 figli e 12 nipoti. I fici tutti professionisti, ma non possono stare neanche qui, “lavuru cca non davi”! Sagge parole. Separati dalle famiglie e allontanati dalla propria terra, il futuro deve essere altrove (?) ma il pensiero di tornare e rimanere c’è sempre.


Day 103 Giornata diversa. Catanzaro - Marina di Gioiosa Ionica, 13 aprile 2017.

Day 103 Giornata diversa. Catanzaro – Marina di Gioiosa Ionica, 13 aprile 2017. 
Mattinata piena. Studio poco e frammentato. Pomeriggio particolare a Catanzaro: discorsi interessanti tra arte e identità… e poi con Cate tante chiacchiere nel viaggio tutto catanzarese. Per concludere sbucciare miliardi di fame, meno bello ma da fare.


Day 104 rosa, rosae, rosae, rosam, rosa, rosa Marina di Gioiosa Ionica, 14 aprile 2017

Day 104 rosa, rosae, rosae, rosam, rosa, rosa Marina di Gioiosa Ionica, 14 aprile 2017.
Giornata iniziata prestissimo. Raccolta di fiori nel giardino. Assistente alla chef. Piccione viaggiatore qui e lì e ad un certo punto ti accorgi che tutti gli stereotipi sono veri ma assolutamente belli… e domani sarà peggio.


IMG_20170415_071311_118

Day 105 Svegliarsi e… osservare l’infinito. Marina di Gioiosa Ionica, 15 aprile 2017.


Day 106 Natale con i tuoi... Pasqua anche... Marina di Gioiosa Ionica, 16 aprile 2017.

Day 106 Natale con i tuoi… Pasqua anche… Marina di Gioiosa Ionica, 16 aprile 2017. 
Siamo alla foto numero 106 su 365. Chiaramente Pasqua. Tanto cibo e tanta famiglia. Ora giratina nell’orto per digerire e tra un po’ divano molto comodo. Che meraviglia.


IMG_20170417_180200_910

Day 107 Cedri e scrittura. Marina di Gioiosa Ionica, 17 aprile 2017.


IMG_20170418_131651_924

Day 108 Sole, casa e letture in terrazza. Marina di Gioiosa Ionica, 18 aprile 2017.

Day 109 L'ultimo aperitivo pre-partenza ♡ Buon viaggio. Marina di Gioiosa Ionica, 19 aprile 2017

Day 109 L’ultimo aperitivo pre-partenza. Buon viaggio. Marina di Gioiosa Ionica, 19 aprile 2017.


Day 110 Sempre accanto a te. Marina di Gioiosa Ionica, 20 aprile 2017.

Day 110 Sempre accanto a te. Marina di Gioiosa Ionica, 20 aprile 2017.


Day 111 Giorno dopo giorno Marina di Gioiosa Ionica, 21 aprile 2017

Day 111 Giorno dopo giorno. Marina di Gioiosa Ionica, 21 aprile 2017.
Se non sbaglio sono passati circa due anni e mezzo da quando ho piantato questo seme di avocado. Da una piccola radice immersa nell’acqua è nato un piccolo alberello.


IMG_20170422_203140_917

Day 112 Casa dolce casa. Marina di Gioiosa Ionica, 22 aprile 2017.
Giornata di studio. Pensieri e dubbi che si accavallano ma si deve arrivare ad un punto. Giratina con mamma. Un salto nel nuovo negozio di Barbara e… Blue Dahlia. Luogo in cui sono nata e dove sono cresciuta. Luogo che mi ha fatto conoscere persone bellissime e luogo che unisce tante persone. Un momento di svago, una birretta, due chiacchiere, una sigaretta… un luogo che è vivo da tanti tanti tanti anni… grazie a zio e zia e a chi ogni giorno vive il Blue come una seconda casa. ♡♡


Day 113 La cena d’altri tempi. Marina di Gioiosa Ionica, 23 aprile 2017.
Pizza, pizza, pizza. Tante risate e tante chiacchiere… ora giustamente momento fotografie di una serata del ’65. Vi adoro. ♡


Day 114 Il giardino delle meraviglie. Marina di Gioiosa Ionica, 24 aprile 2017.
Il giorno di oggi è dedicato al nuovo vialetto di lavanda nel giardino. Una felicità immensa perché era uno dei miei mille desideri nel cassetto… e che ora sta prendendo forma. Immensamente felice e immensamente stupendo.


Day 115 L’aperitivo dei segreti svelati. Marina di Gioiosa Ionica, 25 aprile 2017.
Serata di segreti e confessioni. Ricordi di viaggi e pazzie. La foto di oggi è anche legato ad uno scritto in tema con questa giornata: Lo scrigno dei ricordi.


Day 116 Gli altarini inaspettati. Marina di Gioiosa Ionica, 26 aprile 2017.


Day 117 Quale miglior regalo se non un mazzo di fiori… di zucca. Marina di Gioiosa Ionica, 27 aprile 2017.
Ennesima giornata di studio. Oggi immersa nel fantastico mondo della fotografia: tra negativi su vetro, ambrotipi e carte barinate. Notizie negative invece dal fronte #sognounacalabriamigliore per svariate ragioni: la prima è che presto avremo news dal caro Vitto che ci parla di una sorda burocrazia calabra. Secondo motivo: guardo il Tg3 Calabria e mi deprimo. Ma sdrammatizziamo… la nota dolce della giornata in corso: ricevere un mazzo di fiori di zucca in regalo e piovono subito frittelle.


Day 118 su 365 Cuori di pietra ricchi d’amoreMarina di Gioiosa Ionica, 28 aprile 2017.
Ieri Rocchicè mi ha regalato questa bellissima pietra a forma di cuore. Un dono speciale da un amico meraviglioso da inserire nello “scrigno dei ricordi”. Un pensiero unico nato da uno scritto e per questo ancora più speciale. Un cuore di pietra gigante circondato dai mille fiori di mamma. Inaspettatamente stupenda. Grazie grazie grazie grazie


Day 119 Le mangione di funghi. Grotteria, 29 aprile 2017.
Ora tanto sonno e urge divano.


Day 120 Mamma e i suoi bellissimi fiori. Marina di Gioiosa Ionica, 30 aprile 2017.
Aprile è ormai giunto al termine. Siamo al 110° giorno su 365. Dedicato alla primavera e ai suoi fiori, perfetto riassunto di una giornata casalinga immersa tra libri, fiori e piante.
***Primavera non bussa, lei entra sicura come il fumo penetra in ogni fessura, ha le labbra di carne, i capelli di grano***


Mese di Gennaio || Mese di Febbraio || Mese di Marzo || To be continued…


Testo, foto e vita di ©Claudia Stritof.

]]>
https://www.cultmag.it/2017/04/30/instadiary-life-in-progress-aprile/feed/ 3 4627
INSTADIARY. LIFE IN PROGRESS: MARZO https://www.cultmag.it/2017/04/05/instadiary-life-in-progress-marzo/#utm_source=rss&utm_medium=rss https://www.cultmag.it/2017/04/05/instadiary-life-in-progress-marzo/#comments Wed, 05 Apr 2017 19:38:23 +0000 https://www.cultmag.it/?p=4587 … il mese di Marzo si è concluso da poco ed ecco il resoconto… un mese passato a Bologna tra libri, lezioni, riflessioni, viaggi e treni. Amici nuovi e amici di una vita. Qualche giorno un pò spento, altri euforici, altri semplicemente normali. Come sempre un grazie alle persone che ho incontrato e che hanno reso la mia vita bella o brutta ma sempre unica. Che porterò con me e che rimangono impresse in questo racconto che va avanti giorno per giorno… Fotografie che forse svaniranno ma non i miei momenti vissuti.

***

Day 60 Piazza Maggiore soleggiata ed è subito primavera. Bologna, 1 marzo 2017.


 

Day 61 In giro per le corti bolognesi. Bologna, 2 marzo 2017.


Day 62 La festa di compleanno inaspettata. Cuginanza a Parma. Parma, 3 marzo 2017.
Festa inaspettata per il mio compleanno a casa di Sandra. Una cena stupenda e buonissima: pasticcio di verdure, torta alle carote e panna… e champagne. Grazie Cugia per la festa inaspettata e bellissima.


Day 63 La cuginanza. Parma, 5 marzo 2017.


Day 64 Identità Golose. Milano-Parma-Bologna, 5 marzo 2017
Giornata stupenda all’insegna del buon cibo e del buon vino. Un giorno diverso e particolare con persone bellissime. ♡♡♡ Sveglia presto direzione Milano per Identità Golose 2017. Cibo buonissimo e sperimentale. Vino di tutte le regioni. Ritorno in tarda serata. Distrutti ma felici.


Day 65 Luci e ombre. Bologna, 6 marzo 2017.


Day 66 Fragile delicatezza. Bologna, 7 marzo 2017.


Day 67 Gradiresti una birra?! Bologna, 8 marzo 2017.


Day 69 Jump. Bologna, 10 marzo 2017.
Una volta Rousseau ha scritto: “siete allarmati di vederlo consumare i suoi primi anni a non fare nulla. Non è nulla di essere felice? Non è nulla di saltare, giocare, correre tutta la giornata? Mai nella sua vita sarà di nuovo così occupato”. E se la verità felicità fosse correre e saltare liberamente senza pensare a nulla?!


Day 70 Un nome di cioccolata. Bologna, 11 marzo 2017.
Giorno dedicata alla cioccolata in tutte le sue forme. Una buonissima cioccolata calda preparata da un vero pastry chef e con la scusa non potevo non iniziare il bellissimo regalo di Alice. Libro illustrato dal titolo “Un nome di cioccolata” di Marina Casali e con le illustrazioni della tenerissima, e possiamo dire cugina acquisita, Alice Caroppo. Quanto dolcezza in tutto questo. ♡


Day 71 Le uova volanti: il patatrac è fatto. Bologna, 12 marzo 2017.
Giornata casalinga, frittelle di mele orrende, tartare di cavallo buonissima, pasta alla norma insapore. Chiaramente il cibo uscito male l’ho cucinato io… e ora “Lavorare con lentezza” film su Radio Alice.


Day 72 Ore 6:45. “Ciao, buon viaggio”. Maledetto lunedì. Bologna, 13 marzo 2017.


Day 73 Lo scatto non previsto prima dello scatto. Bologna, 14 marzo 2017.
Giornata di studio. Ricevimento dal prof. tante ore. Un salto a salutare Vitto e Bea che dopo tanti giorni passati dal mio compleanno mi fanno trovare il pensierino. Una gioia per il cuore. E poi… aperitivo con Marcolì delizia della mia vita. Amico sempre presente e… usciamo sempre strani nelle foto insieme.. vabbò… il ricordo di una serata insieme.


Day 74 Un matrimonio speciale. Bologna, 15 marzo 2017.


Day 75 Tu chiamale se vuoi…. le mie prigioni. Bologna, 16 marzo 2017.
Guardare foto di opere scontornate e ritagliate, documentari su Ustica e cercare libri di fotografia inesistenti…. Tutto sotto controllo.


Day 76 La brigata. Parma, 18 marzo 2017.


Day 77 Piovono forme di parmigiano. Parma, 18 marzo 2017.


Day 78 Buon compleanno Stefanello. Bologna, 19 marzo 2017.


Day 79 La zianza e nipotanza. Firenze, 20 marzo 2017.
Giornata fiorentina. Laboratorio Alinari per seguire il restauro fotografico fantastico e meraviglioso. Immersione nel mondo della fotografia. Museo Novecento. Tanta stanchezza e zianza a casa.


Day 80 Libro e buona musica. Fine di una giornata infinita. Bologna, 21 marzo 2017.


Day 81 Intensamente e fragilmente insieme. Bologna, 22 marzo 2017.
Giornata di studio intensa. Letture e riflessioni… e poi Diego. Un momento di svago. Chiacchiere, pensieri e ricordi che diventano un momento bellissimo del presente.


Day 82 Il ritmo della vita. Bologna, 23 marzo 2017.
Giornata tra la biblioteca del Mambo e la presentazione dell’ultimo libro di Roberto Pinto con Davide. Letteratura e arte. L’arte immaginata dagli scrittori. Quanti spunti in così poche ore… e quanti suggerimenti di future letture. La prima inizia questa sera. Ed è così che si chiude la giornata.


Day 83 La faccia del mangione. Bologna, 24 marzo 2017.
Cena alle 19… come i veri nordici. Partita a carte da veri felsini per il post cena. La gioventù ci ammazza.


Day 84 Tramvie di Bologna. Bologna, 25 marzo 2017.


Day 85 Studiare Vs Cucinare. Bologna, 26 marzo 2017.
Quando dovresti studiare e invece decidi che è meglio passare il pomeriggio in modo costruttivo facendo 6 piatti di sushi dimenticando di mettere l’avocado.


Day 86 Senza troppi giri di parole questa foto s’intitola delicatamente e sottilmente: giornata di m**a… e si vede!!! Bologna, 27 marzo 2017


Day 87 Serrande del Pratello. Bologna, 28 marzo 2017.


Day 88 Il nostro laureato. Bologna, 29 marzo 2017.
Giorno e fotografia di oggi dedicata a Davide. Tra architettura e informale… la conclusione di due anni!!! tutti un po’ tagliati ma non importa, i sorrisi si vedono!! Bravissimoooooo


Day 89 Santa Cristina e mille ore di lezione. Bologna, 30 marzo 2017.


Day 90 Pignoletto con etichetta #ericaeilcane, rum angostura, Pyrat xo reserve con alberello di natale. Mix esplosivo. Bologna, 31 marzo 2017
Ed eccoci all’ultimo giorno di marzo. Sono passati tre mesi e mi sembra un’infinità di tempo. Da domani inizia un nuovo mese. Oggi presentazione davanti ai ragazzi del mio caso studio. Tanta paura ma speriamo sia andata bene. Diritto dei beni culturali e domande sparate a caso tra un disegno di Mantegna e uno del Francia. Tanti caffè ma anche tante belle chiacchiere e scleri organizzativi.


Mese di Gennaio

Mese di Febbraio

To be continued…

]]>
https://www.cultmag.it/2017/04/05/instadiary-life-in-progress-marzo/feed/ 2 4587
Tre anni senza te… https://www.cultmag.it/2017/02/12/tre-anni-senza-te/#utm_source=rss&utm_medium=rss https://www.cultmag.it/2017/02/12/tre-anni-senza-te/#comments Sun, 12 Feb 2017 09:43:28 +0000 https://www.cultmag.it/?p=4512 3 anni… in alcuni momenti mi sembra un’infinità di tempo come se fossero passati secoli da quel 12 febbraio 2014.

Non scorderò mai il momento in cui è andata via: ero sul terrazzo che parlavo al telefono con il mio migliore amico e ho chiuso la chiamata improvvisamente. Non scorderò la disperazione sul volto di mia madre, né le mani di mio zio che angosciosamente toccavano i miei capelli mentre io accarezzavo la guancia di Mari per l’ultima volta. Non scorderò mai quello che ho provato e che mi è impossibile raccontare perché troppo forte e ancora troppo doloroso per me.

Dopo tre anni concretizzare le parole è difficile perché non so dire cosa sia cambiato, ma io sono diversa e i miei occhi anche. Ne ho avuto la certezza qualche giorno fa quando un’amica ha commentato una mia foto che risale a circa quattro anni fa e che aveva scattato proprio Marinella: «Bonita!! E di più l’occhio ridente». La cosa mi ha fatto riflettere perché questa semplice frase denota una realtà a cui non posso sfuggire: i miei occhi sono diversi e lo saranno per sempre. Come ha detto mia cugina: “non possono essere  gli stessi, e Cla, i tuoi non lo sono già da tanto tempo”.

Da 3 anni vivo a fasi alterne come se ogni tanto dentro di me venisse a mancare la corrente o al contrario fossi in sovraccarico di emozioni.

Fino a qualche tempo fa ero ossessionata dal ricordo della malattia, che purtroppo quando emerge mi allontana dai momenti felici passati insieme a lei. Per fortuna però questi ultimi stanno iniziando a riemergere, anche se al momento sono pochi.

I miei “ricordi felici” sono giunti in un momento banale ed erano anch’essi pensieri che qualcuno giudicherebbe futili e che invece mi hanno fatto sorridere. Piccoli e timidi flashback felici che speri non finiscano mai per poter indugiare nei ricordi di te e lei insieme.

Il ritorno dei miei fragili flashback ha coinciso con il rinascere del mio sorriso. E’ molto strano spiegarlo ma era come se mi fossi persa: ricordavo la malattia e il suo dolore ma non ricordavo Noi felici. Come se la malattia avesse obliato i miei ricordi: le orecchie da renna che indossavamo a Natale, le nostre cene a base di Traminer o Muller, le mille ore che perdeva a farmi i capelli con la piastra, quando mi costringeva a indossare i tacchi e invece quando terrorizzata dalla sua guida pazza mi attaccavo alla maniglia della macchina.

Nella perdita di una persona cara ciò che viene a mancare è la quotidianità, i piccoli momenti di normalità e routine, che in realtà capiamo essere preziosi solo nel momento in cui non li abbiamo più. Ciò che cambia sono le emozioni e i sentimenti. Diventano contrastanti: vorresti essere felice ma non lo sei mai pienamente, hai quel sentimento dentro che fa male e non ci puoi fare nulla.

Banalmente, quando penso alle nostre giornate di shopping, il pensiero mi rende immensamente felice, ma allo stesso tempo, quando poi sono costretta a fare shopping da sola divento triste, perché lei era l’unica che riusciva a farmi comprare dei vestiti che non fossero neri.

Ogni tanto, guardando il nostro divano rosso, ripenso a quando dopo pranzo ci sdraiavamo lì e guardavamo un’infinità di programmi scemi, cosa che ormai mi capita raramente, ed è lì che ti accorgi che quei continui litigi per decidere cosa guardare facevano parte di te e che hai perso la tua parte “diversa” quella che ti faceva essere un pò più lei e che ti influenza positivamente nel tuo modo di essere.

Paulo Coelho in Adulterio scrive: «Che cosa c’è di sbagliato nella routine della quotidianità? A essere sincera, proprio niente. Solo… Solo il terrore segreto che tutto cambi all’improvviso, cogliendomi alla sprovvista» ed è quello che è successo a Noi. Tutto è cambiato improvvisamente e allora pensi che quella quotidianità non era poi così male.

Un pò di tempo fa a Padova mi è capitato di assistere a due scene meravigliose per quanto banali ma che hanno generato in me il ricordo che mi ha fatto sorridere.

Due ragazze – figlie di amici di famiglia – la mattina prima di andare a scuola avevano litigato per dei jeans non prestati. Scese dalla macchina: una camminava avanti e l’altra dietro senza mai parlarsi. La cosa ha suscitato in me tanta tenerezza perché lo stesso succedeva a noi: non si sa per quale ragione i vestiti un giorno venivano prestati con felicità, il giorno dopo invece diventavano motivo di litigio. Le ragazze non sanno che quel momento, benché caratterizzato dal risentimento, è in realtà un momento prezioso del loro vissuto, ed è giusto che non lo sappiano perché rappresenta la loro quotidianità.

Ma la storia delle due sorelle non finisce qui, infatti, il giorno dopo scherzavano e ridevano come se nulla fosse successo, come solo due sorelle possono fare perché si sa «le sorelle non hanno bisogno di parole. Hanno perfezionato un linguaggio di smorfie e sorrisi» che solo loro possono capire. Un legame indissolubile e profondo che cela in se quel pizzico di fanciullezza che solo una sorella può conoscere di te.

In questi tre anni mi sono persa nei miei pensieri, mi sono ritrovata, mi sono ripersa e ritrovata nuovamente. Cerco una strada, cerco di tramutare ciò che ho perso in qualcosa da raccontare agli altri perché è difficile raccontare se stessi quando si è persa una parte del proprio essere.

Credo che a 3 anni di distanza la mia mente sia confusa… che la mia ricerca nel capire perché ci sia successo questo non è mai giunta al termine e ti accorgi anche che la continua ricerca in alcuni momenti ti porta fuori strada. Sei qui ma non sei in nessun luogo e molti dei tuoi momenti ti ritrovi a viverli in solitudine.

Mi è capitato di raccontare la mia storia a persone appena conosciute in un ospedale, in un supermercato, su un treno e a mia volta ascoltare le loro. E’ più facile parlare con chi non si conosce perché non ci sono pregiudizi e paura, semplice partecipazione e onesta apertura dell’anima, probabilmente perché sai che quella persona non la rivedrai mai più.

Riflettendo sulla vita e sul percorso che ognuno di noi compie per giungere al proprio traguardo personale mi è tornato in mente un video dell’artista Giovanna Ricotta dal titolo Fai la cosa giusta.

Fai la cosa giusta… è una metafora che si svolge in tre fasi dell’esistenza in cui l’artista incarna la “moto-geisha-samurai”: la prima fase è la consapevolezza «del dover fare qualcosa», la fase intermedia è caratterizzata dalla “follia” creativa e per ultima la disciplina «che permette di arrivare alla meta compiendo la giusta azione».

In fin dei conti ciò che si deve ricercare nella vita, come nell’arte, è la concentrazione, credere che pensieri e azioni positive possano farci stare bene un domani e che la nostra genuina follia possa realmente farci scoprire la nostra strada. E’ dura, lo so, ma vale la pena provarci, cercare giorno per giorno di ricordare chi siamo stati, con chi lo siamo stati e come eravamo per capire chi stiamo diventando.

Vi lascio con un piccolo frammento di Noi, di Lei. Una conversazione avvenuta tra me e Mari quando già il male che ce l’ha portata via l’aveva aggredita, ma lei forte, bella e tenace non ha mai smesso di sognare. Di poter ricominciare a vivere e di lottare per ciò in cui credeva fermamente.

M: Comunque ieri ultimo esame!!! E da oggi vita nuova… Preparazione intensiva.
C: Bellezza. E io che non riesco a studiare.
M: E mi sento fiduciosa, vincerò presto il concorso. Il cervello mi funziona e sto imparando e studiando un casino di cose!!! Oggi vado anche a tagliare i capelli.
C: Iuuuu. E certo che vinci il concorso. Dobbiamo aprire anche una galleria d’arte.
M: Niente galleria…non ti finanzierò!!!! 😋😋
C: Seeeeee. Come no…

La nostra quotidianità. La sua forza, la nostra vita. Ciao Sister.

***

Testo, pensieri e vita di Claudia Stritof.

MAMbo, Fai la cosa giusta (performance), Giovanna Ricotta – Foto di Marcello-Medici.

]]>
https://www.cultmag.it/2017/02/12/tre-anni-senza-te/feed/ 2 4512
Riposo assordante. https://www.cultmag.it/2016/01/14/riposo-assordante/#utm_source=rss&utm_medium=rss https://www.cultmag.it/2016/01/14/riposo-assordante/#respond Thu, 14 Jan 2016 18:42:28 +0000 http://claudiastritof.com/?p=1613 Notti insonni passate al tuo capezzale.

Ferma, immobile,

con la testa fasciata da un’aureola bianca macchiata di sangue.

Tubi estranei fuoriescono dalla  tua tempia e dal tuo naso.

Ore incessanti.

Un campanello suona, una luce lampeggia a intervalli regolari,

tutto succede vorticosamente.

Mal di testa! Grando 7.

Ti volti, mi guardi, mi chiedi aiuto.

Ti sorreggo la testa.

Liberati, dolce amore,

liberati dai verdi umori maligni.

Umori e malori.

Urla e fremiti.

Carezze silenziose, campanelli assordanti.

Su e giù per il corridoio.

Liquidi iniettati.

Un riposo breve.

Un riposo stanco.

Una veglia di amore,

 mio tenero angelo.

***

Testo e immagini ©Claudia Stritof. All rights reserved.

]]>
https://www.cultmag.it/2016/01/14/riposo-assordante/feed/ 0 1613
Un anno è passato… https://www.cultmag.it/2015/02/04/un-anno-e-passato/#utm_source=rss&utm_medium=rss https://www.cultmag.it/2015/02/04/un-anno-e-passato/#comments Wed, 04 Feb 2015 10:20:16 +0000 http://claudiastritof.com/?p=1610 Un anno è passato e rileggendo le parole scritte di getto, ad un solo mese di distanza dalla morte di Mari, la sensazione di spossatezza non è cambiata. Più attenuata, certo. Ma purtroppo rimane lo stesso dolore, che credo mai cambierà.

Ho imparato a pronunciare la parola MORTE, ma non l’ho mai fatta mia, riesco a dirla di rado. Per me Mari “è andata via”, forse sperando che ancora torni da noi. Forse sperando in un suo abbraccio e in una sua carezza. Ancora oggi, spero che lei mi chiami e come se fosse partita per un lungo viaggio mi racconti tutto ciò che ha fatto in questo anno. Faccio fatica a non poter parlare con lei e allora le scrivo messaggi come se potesse leggerli, proprio come facevamo una volta, speranzosa di ricevere una risposta, che so che non arriverà.

Se ripenso all’anno scorso, proprio in questi giorni le davo l’ultima carezza e toccavo per l’ultima volta la sua guancia calda, oggi rimane solo il ricordo di quel contatto e di quella sensazione insostituibile.

Ho avuto una sorella, anche se per soli 27 anni, che mi è stata strappata via all’improvviso. La prossima settimana io avrò la stessa età e non mi sono neanche accorta che un anno è passato, come se avessi vissuto in una bolla d’aria, in cui ogni tanto manca l’ossigeno.

Da una parte ricerchi le fotografie per rivivere quei momenti felici, ma dall’altra in alcuni attimi vorresti non pensare, perché alcune volte i pensieri fanno molto male, sono come se un macigno che ti fa sprofondare in una sorta di oblio, non so bene perché ma improvvisamente la tranquillità svanisce e allora i pensieri affollano la mente.

Il tempo è trascorso, la vita è andata avanti, anche se molto lentamente, tutto è cambiato e nulla è più uguale a prima, ho sentito il “lento appassire della vita”, e fa male.

E’ passato un anno… e forse è troppo poco. Non so spiegare cosa sia cambiato ma posso dire che la nostra vita non è più la stessa. Mi chiedono: “Come ci si sente?” – “Come si affronta?”… Non lo so, è una sensazione strana, si cerca di capire come affrontare la normalità della vita. Ma non esiste più una normalità. Non hai delle abitudini come le avevi prima. Il tempo, le decisioni, gli stimoli e i pensieri cambiano.

Non potrei spiegarli tutti perché semplicemente li vivo quotidianamente con il dolore nel cuore ma cercando di avere sempre il sorriso sulle labbra, quello che aveva lei.

I suoi sogni, i suoi desideri e la sua gioia di vivere sono diventati come polline trasportato nel vento, che si è posato su ognuno di noi e ha fatto germogliare una nuova brama di vita. Mari era così carismatica e aveva tante passioni, andava avanti per la sua strada, ed era propria la sua tenacia a infondermi tante sicurezza.

Molte persone ci sono state vicine e ci hanno amato incondizionatamente, vecchie e nuove amicizie che hanno trovato parole e sentimenti autentici nei nostri confronti. Molti messaggi, poesie, ricordi sono stati condivisi con noi in questo anno e molti di essi parlavano di insegnamenti sull’affrontare la vita con nuovi occhi, più puri e più autentici.

Tutto questo è per dire grazie a tutti, condividendo con voi pensieri e sentimenti. Perché con i sorrisi, le sensazioni genuine, l’affetto, i ricordi portate Mari giornalmente nel vostro cuore e lei continua a vivere.

Questa volta non farò riferimenti alle arti visive, ma se mai troverete il tempo vorrei che guardaste “Anam. Il senza nome”, l’intervista a Tiziano Terzani. A molti Terzani non piace, ad altri moltissimo. Io sono tra questi ultimi e ogni tanto sento l’esigenza di sentire le sue parole. Buona visione!!

Siti utili: Tiziano Terzani

Testo ©Claudia Stritof. All rights reserved.

]]>
https://www.cultmag.it/2015/02/04/un-anno-e-passato/feed/ 5 1610
La memoria rende liberi. https://www.cultmag.it/2015/01/26/la-memoria-rende-liberi/#utm_source=rss&utm_medium=rss https://www.cultmag.it/2015/01/26/la-memoria-rende-liberi/#respond Mon, 26 Jan 2015 19:47:09 +0000 http://claudiastritof.com/?p=1544 Il 27 Gennaio è il giorno della Memoria e tutti noi sappiamo quanto sia importante il ricordo.

La memoria personale e quella collettiva non va dimenticata, ricordare ci rende persone migliori, con dei sentimenti forti, con un passato che ci tempra e ci permette di guardare al futuro con occhi più consapevoli.

Purtroppo già da qualche ora vedo in giro sulla rete frasi che dovrebbero essere censurate, premettendo che sono contraria a qualsiasi tipo di censura, ma credo fermamente che non si debba scherzare sulla vita di uomini, donne e bambini che hanno perso la vita per il solo fatto di essere nati.

Perché? Quali ideali possono giustificare tali affermazioni? Mi domando a cosa possa servire la memoria se a così tanti anni di distanza non siamo riusciti a capire che la vita degli uomini è inviolabile?

La violenza non si dimentica, non si dovrebbe dimenticare, eppure in molti lo fanno, negando ciò che è stato. Le innumerevoli immagini che ritraggono corpi accatasti, bambini al limite della vita, non è finzione. E’ la storia di noi uomini, insensibili esseri che cercano la morte e il male dell’altro.

Oggi, è un giorno di memoria… e allora cerchiamo di ricordare che la VITA è una, e si vive meglio donando amore che non donando ODIO, perché il bene delle persone che amiamo e che incontreremo in futuro è unico e insostituibile.

La semplicità è mettersi nudi davanti agli altri. / E noi abbiamo tanta difficoltà ad essere veri con gli altri. / Abbiamo timore di essere fraintesi, di apparire fragili, di finire alla mercè di chi ci sta di fronte. / Non ci esponiamo mai. / Perché ci manca la forza di essere uomini, quella che ci fa accettare i nostri limiti, che ce li fa comprendere, dandogli senso e trasformandoli in energia, in forza appunto. / Io amo la semplicità che si accompagna con l’umiltà. / Mi piacciono i barboni. / Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle, / sentire gli odori delle cose, / catturarne l’anima. / Quelli che hanno la carne a contatto con la carne del mondo. / Perché lì c’è verità, lì c’è dolcezza, lì c’è sensibilità, lì c’è ancora amore.

Alda Merini

]]>
https://www.cultmag.it/2015/01/26/la-memoria-rende-liberi/feed/ 0 1544
Tamagotchi: riflessioni sulla vita e sulla morte. https://www.cultmag.it/2015/01/19/tamagotchi-riflessioni-sulla-vita-e-la-morte/#utm_source=rss&utm_medium=rss https://www.cultmag.it/2015/01/19/tamagotchi-riflessioni-sulla-vita-e-la-morte/#respond Mon, 19 Jan 2015 21:17:31 +0000 http://claudiastritof.com/?p=1538

Quando i Tamagotchi muoiono e sono resettati per una nuova vita, i bambini non hanno la sensazione che tornino uguali a prima. Mentre una volta non vedevano l’ora di far rinascere le macchine che avevano rotto, nel caso dei Tamagotchi hanno il terrore della loro perdita e rinascita. Questo provoca un sincero rimorso perché, come dice un bambino di nove anni, “non doveva succedere. Avrei potuto occuparmene meglio”.

Sherry Turkle, Insieme ma soli.

Ipotesi e sentimenti realistici questi che Sherry Turkle descrive nel suo libro Insieme ma soli, la cosa che sorprende è che le due parole di “vita e morte” siano riferite a dei semplici giocattoli, che poi giocattoli non sono per dei bambini, che in tutto e per tutto li assimilano ad animali viventi.

Molti di noi hanno provato l’ebbrezza di possedere un Tamagotchi da piccoli, con risultati più o meno soddisfacenti. Il mio è morto poco dopo tempo, puzzava e dormiva sempre perché non gli prestavo le adeguate attenzioni, ma per questo, almeno da quello che posso ricordare, non mi sono mai sentita in colpa. Forse perché era un giocattolo, non era un essere vivente, forse ero solo più grande rispetto all’età media dei possessori dei Tamagotchi e quindi capivo la differenza che c’era tra un animaletto tecnologico e uno vivente. Ma sono solo ipotesi, forse era per menefreghismo e basta. E forse mi sbagliavo.

La cosa miracolosa nel Tamagotchi è che può essere resettato, in poche parole si può far rinascere, portarlo a nuova vita, come se nulla fosse successo. Ma questo nella vita non accade… e no, che non accade. E forse è giusto così. E’ il corso della vita e sarebbe troppo semplice premere un bottone e tornare indietro.

Tornare indietro per andare dove? Prima della morte di una persona cara? Prima di un esame andato male? Prima di un incontro sbagliato? Prima di momento perso e che non tornerà più? Forse, e io con tutta franchezza resetterei alcuni momenti della mia vita.

Mi sorge un dubbio, ovvero così facendo forse la nostra vita non andrebbe più avanti, avendo la possibilità di tornare indietro di giorni o anni, saremmo sempre lì a resettare, non avendo neanche più la tensione “del se…”. Sarebbe sempre in un pausa su un determinato istante, rallentando la corsa verso il futuro e sopratutto rischiando di perdere il futuro.

Però il bambino su una cosa ha ragione, sui dubbi sorti in seguito alla morte. Quelli ti attanagliano sempre. “Non doveva succedere”, e su questo non ci sono dubbi. Molte cose negative non dovrebbero accadere e invece accadono inesorabilmente e una persona continua a ripetersi questa frase per cercare di capire la ragione di tutto ciò che accade.

Il bambino nella sua innocenza ha di nuovo ragione quando gli sorge il dubbio: “avrei potuto occuparmene meglio” – “forse avrei potuto fare di più” – “forse se mi fossi comportata così, lei sarebbe stata meglio”. Troppi forse, ma che nella mente risuonano incessantemente. Si pensa di aver fatto troppo poco per una persona a cui vuoi bene. Sono dubbi leciti per quanto possano essere insensati, che non fanno bene, ma che insorgono senza che tu possa farci niente. Sono lì. Alcune volte un po’ più presenti, altre meno. Non so da cosa dipenda la comparsa di questi forse, ma sono pensieri che in un momento qualsiasi potrebbero insorgere, gettandoti in un baratro di ricordi, non sempre positivi, che vorresti ma non puoi condividere, semplicemente perché verrebbero capiti solo in parte e forse perché fa male condividerli.

Allora ecco come un Tamagocthi si trasforma in un motivo di riflessione, cosa che non avrei mai immaginato da bambina, e ad averlo saputo prima, forse non lo avrei mai maltrattato. Non avrei dovuto. Ma rimango della mia opinione, non credo che l’ovetto tecnologico abbia sofferto, ma credo che a soffrire sia stato il ragazzino che ha dovuto assistere così piccolo ad una perdita, che poi tanto virtuale non era, se vista con gli occhi così piccoli di speranza e di amore.

]]>
https://www.cultmag.it/2015/01/19/tamagotchi-riflessioni-sulla-vita-e-la-morte/feed/ 0 1538
Mare cristallino e riflessi nucleari https://www.cultmag.it/2014/06/21/mare-cristallino-e-riflessi-nucleari/#utm_source=rss&utm_medium=rss https://www.cultmag.it/2014/06/21/mare-cristallino-e-riflessi-nucleari/#comments Sat, 21 Jun 2014 17:18:42 +0000 http://claudiastritof.com/?p=995

“Un mondo vivido di luci e di colori, fresco, fragrante, come fu voluto da Dio, nei primordi della creazione. Ed i personaggi che lo popolano sono ancora nudi, inesperti, senza parola. Passano i secoli, le generazioni si susseguono veloci, ma Adamo ed Eva vivono ancora nell’Eden. Nascono, muoiono. Un arco di tempo che racchiude la vita: fanciullezza, vecchiaia. Bonacce e tempeste. Eterne vicende umane; ma le vicende, anche se tragiche, anche se grottesche, si ammantano di luci misteriose, si vestono di stupito candore, diventano poesia per chi sa guardare con occhi attenti”.

Maria Macrì LucàVecchio mondo e vecchia gente, 1969

Le coste calabresi sono state d’ispirazione per poeti, artisti e girovaghi che le hanno amate e lodate per il verde lussureggiante della sua flora, per la fresca brezza marina e il mare blu cobalto. E’ un profondo legame quello che unisce il mare e l’uomo “pisciaro” rispetto a chi nasce altrove. Il mio mare corre sinuoso cristallino e trasparente lungo la costa come se non avesse una fine.

Eterne vicende umane e paesane si svolgono in questa terra, racconti che diventano poesia e racconto negli occhi di chi sà guardare. Quella che vi racconto io è una storia “generazionale”, che va dalla fanciullezza alla vecchiaia, in cui tutti sono coinvolti, una storia reale scritta dall’avidità dei “potenti”.

E allora perchè iniziare con il nostro mare cristallino e trasparente? Semplicemente perchè il nostro mare può arrabbiarsi e allora si increspa con le sue creste schiumose e le onde si infrangono con tutta la loro potenza sulla spiaggia, creando il boato tipico del mare in tempesta.

 © Claudia Stritof.

© Claudia Stritof.

E’ una mare speciale, che molti posti balneari “d’eccellenza” non hanno la fortuna di avere, ma noi con il nostro mare e le nostre coste non sappiamo viverci, forse qualche anno fa si, quando nelle estati afose le strade brulicavano di turisti, ma tutto questo ormai non c’e più. E’ solo un vano ricordo e un eterno rimpianto.

Il mare trasmette sensazioni contrastanti e ad oggi non riesco a guardarlo con gli stessi occhi, come non riesco più a guardare i monti e l’Aspromonte, oppure passare sotto la galleria della Limina e pensare al male che si cela in essi.  Mare e montagna convivono a pochi passi l’uno dall’altro con semplicità e perfezione, ma le nostre bellezze e le nostre peculiarità sono state minate e contaminate, da chi per soldi non ha pensato a cosa sarebbe accaduto venti anni dopo.

Vite spezzate di giovani, ragazzi, ragazze, mamme, papà, nonne, nonni, fratelli e sorelle, nessuno si salva dagli innumerevoli casi tumorali, che giornalmente colpiscono amici e conoscenti. Come un tempo ha scritto Corrado Alvaro: “la disperazione più grande che possa impadronirsi di una società è il dubbio che essere onesti sia inutile”, forse in molti hanno frainteso questa frase e la disonestà si è impadronita generazione dopo generazione delle menti, intaccando chi volente o nolente vive in queste terre “sterminate”.

I viaggi nel nostro mare risalgano a tempi antichi, ma negli ultimi venti anni questi viaggi sono stati segnati da una partenza ma non da una destinazione. Navi perse o meglio “navi a perdere” che hanno solcato i nostri mari e lì hanno “deciso” di affondare.

Le “navi dei veleni” sono uno degli argomenti di cui molto spesso si sente parlare, ma che molto spesso si dimentica. Più guardo il mare e la terra e più mi chiedo: “e se fosse proprio la nostra terra a farci morire?

L’incidenza tumorale in Calabria, e in particolar modo sulla costa jonica è molto alta. Spesso si leggono notizie sui quotidiani locali e nazionali, in cui vengono riportate dichiarazioni di nuovi pentiti che indicano presunti luoghi dove i barili sono stati interrati e/o navi affondate ma indagini serie non vengono fatte. Perchè non si studiano le cause? Perché si ha paura della risposta? Dobbiamo soccombere tutti prima che i mali che qualcuno ha deciso di portare nella nostra terra per il vil denaro vengano scoperti?

Leggere i dati e le previsioni sull’incidenza spaventa. Il mare può nascondere anche questo male? E se questo nostro mare non fosse più puro? Se fosse proprio lui una delle cause che ci porta ad ammalarci? E perchè inquinare il mare? Per cosa? Per soldi? Chi ci pensa alla popolazione? Molte le indagini, molte le inchieste e molti i miei pensieri e la voglia di capire.

Credo che nessuno dovrebbe provare il dolore della perdita e parlando con molte persone ad un certo punto ti rendi conto che sono molte le persone che giornalmente sono colpite nella mia zona da questo male e si rafforza in me l’idea che sia un sintomo di un male collettivo. Un caso dopo l’altro che ad un certo ti porta a chiederti: e a me quando toccherà?

Molte le navi affondate  i motivi che sposso si leggono sono diversi come quello di  incassare i soldi delle assicurazioni, oppure aiutare i “potenti” a smaltire rifiuti che nessuno vorrebbe, di solito radioattivi. Ecco che allora il Sud del mondo viene riscoperto nel suo splendore e il mediterraneo diventa la meta privilegiata per questi viaggi senza meta.

La nave Jolly Rosso arenata sulla spiaggia di Amantea in provincia di Cosenza nel 1994 . ANSA/ FRANCESCO ARENA

La nave Jolly Rosso arenata sulla spiaggia di Amantea in provincia di Cosenza nel 1994 . ANSA/ FRANCESCO ARENA

Alcuni nomi: la nave Aso, affondata il 17 maggio 1979 al largo di Locri. Trasportava solfato ammonico, prodotto di scarto dell’industria chimica. I documenti ufficiali riportano che la nave sarebbe affondata dopo aver colpito un oggetto sommerso. Il 31 ottobre 1986 affonda la nave Mikigan, al suo interno granulato di marmo, che come il cemento, scherma la presenza di sostanze tossiche e radioattive, affondato nel mar Tirreno. Il 21 settembre 1987 affonda la nave Rigel. Il processo si è chiuso nel maggio del 1992 inchiodando i responsabili. E’ stato un naufragio doloso e truffa alle assicurazioni. La Rigel partita da Marina di Carrara ha poi fatto meta su altre coste fino al giorno in cui venne affondata a Capo Spartivento. Nessun S.O.S lanciato dalla nave, i resoconti sono confusi, ciò che destò l’interesse gli inquirenti fu un’intercettazione telefonica in cui veniva menzionato un carico contenente “merda”. Il 9 dicembre 1988  affonda la Four Star I in un luogo non precisato nello jonio meridionale. Il 14 dicembre 1990 la Jolly Rosso, della società di Ignazio Messina, si arenò ad Amantea (CS), l’inabissamento non riuscì. La nave è stata coinvolta in una lunga inchiesta e che nonostante sia stata archiviata nel 2009, la vicenda è stata collegata all’assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, sullo smaltimento di rifiuti radioattivi.

Il giornalista Claudio Cordova afferma: Tante le note “riservate”. La prima è del 17 novembre 1992, allorquando gli 007 del Centro di Reggio Calabria segnalano come i fratelli Cesare e Marcello Cordì, all’epoca latitanti, avrebbero gestito lo smaltimento illegale di rifiuti tossici e radioattivi provenienti da depositi del Nord e Centro Italia, sotterrandoli lungo i canali scavati per la posa in opera di tubi per metanodotti nel Comune di Serrata, in provincia di Reggio Calabria |…| Agli atti d’archivio, però, vi sono anche le indagini per la cattura del super latitante Giuseppe Morabito, il “Tiradritto” di Africo, paese della Locride. E’ il 1994, Morabito verrà arrestato solo dieci anni dopo, ma già in quell’occasione i Servizi segnalano che il latitante, in cambio di una partita di armi, avrebbe concesso l’autorizzazione a far scaricare, nella zona di Africo, un non meglio precisato quantitativo di scorie tossiche e, presumibilmente, anche radioattive, trasportate tramite autotreni dalla Germania. Ma tutto questo non basta, Africo dopo tutto è lontana all’incirca mezz’ora dal mio paese, e quindi non stupiamoci se anche noi siamo rimasti indenni a discariche abusive di materiale tossico, serve solo il tempo che il male emerga dalla terra e nella provincia di Reggio Calabria, i luoghi dove si trovano le discariche, per la maggior parte grotte, sono: Grotteria, Limina, Gambarie, Canolo, Locri, Montebello Jonico (100 fusti), Motta San Giovanni, Serra San Bruno (Cz), Stilo, Gioiosa Jonica, Fabrizia (Cz).

Natale de Grazia

Natale de Grazia

Per chi non è di qui non conoscerà questi paesi, ma sono tutti molto vicini e invece chi vi abita li conoscerà uno per uno, perché vi è nato, perché ci sono gli amici o parenti, perché ha festeggiato una pasquetta, o semplicemente ci lavora o lo visita.

Forse troppo nozionismo il mio, forse è solamente un elenco di “carrette” e di carte, ma chi studia ciò che sta avvenendo nel nostro paese, c’e, esiste, sono persone che si pongono domande e visto che le risposte non vengono date da chi di dovere, le cercano da soli. Io le domande me le pongo e credo che sia giusto condividerle, per la nostra salute, anche se ormai forse è stata intaccata, e quindi credo sia giusto farlo per chi verrà. Ogni anno, vedo “la mia terra” peggiorare, e tutto questo a causa dei suoi stessi abitanti, a causa di chi dall’alto ha deciso di non prendersi cura di Lei come di una mamma e che non la culla come una figlia da far crescere nel modo più genuino possibile.

]]>
https://www.cultmag.it/2014/06/21/mare-cristallino-e-riflessi-nucleari/feed/ 2 995 0 0 0 0