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Die Antwoord: “l’avanguardia brutale nei colori di un ghetto dimenticato da Dio”.
23.03.2019

I Die Antwoord, sudafricani di nascita, si definiscono una rap-rave crew, composta dal rapper Ninja, dalla vocalist Yo-Landi Vi$$er e da DJ Hi-Tek. 

Tre soggetti “strani” che hanno iniziato il loro cammino nel 2009, con l’uscita del primo disco $O$, il quale aveva già in grembo tutta la coerenza musicale e iconografica poi definitasi con maggior vigore nei brani successivi.

Ambienti sudici, graffiti sui muri, abiti surreali tra il post-umano, il manga e le gang violente di quartiere; pupille nere, tatuaggi, corpi eccessivamente magri, pelle bianca al limite dell’umano: questi sono i Die Antwoord e questi sono gli elementi che li contraddistinguono.

Un gruppo senza censure e senza inibizioni, così come si vive in una periferia di Città del Capo in Sud Africa. L’attaccamento alla terra natia è estremamente importante per la band, tanto che lo stesso Ninja ha  dichiarato: “io rappresento la cultura del Sud Africa. Bianchi, neri, inglesi, Afrikaans, Xhosa, Zulu, watookal. Io sono tutte queste diverse cose, tutta questa gente in una sola (…) persona”, un miscuglio di culture e tradizioni che in tutto e per tutto si riflette nel loro particolare slang.

Roger Ballen, Shack Scene, 2012, Still da video "I Fink You Freaky. ©Roger Ballen
Roger Ballen, Shack Scene, 2012. Still da video I Fink U Freeky. ©Roger Ballen

I Die Antwoord fin dalla loro formazione hanno portato avanti collaborazioni di assoluto rilievo con artisti di notevole spessore, in primis, con il fotografo Roger Ballen, con la quale è nato un sodalizio creativo di rara ed estrema perfezione.

Roger Ballen non ha certo bisogno di presentazioni, essendo uno dei fotografi maggiormente apprezzati dell’attuale scena artistica internazionale. La sua è una fotografia a primo impatto umile, che da risalto ai diversi tipi umani e ai contesti sociali della periferia africana a cui associa una potente simbologia ritualistica e primitivistica.

Le fotografie di Ballen sono dominate da una grande forza concettuale conferitagli anche dall’utilizzo ossessivo del bianco e nero contrastato, cifra stilistica che naturalmente non poteva non contrassegnare  il famoso video I Fink U Freeky dei Die Antwoord.

Roger Ballen, still da video I Fink U Frey, 2012. ©Roger Ballen
Roger Ballen, still da video I Fink U Frey, 2012. ©Roger Ballen

Il video, che ha segnato il debutto alla regia per Ballen, è caratterizzato da uno stile sporco, caotico e apparentemente confusionale, ambientato in uno spazio claustrofobico pieno di oggetti, scritte e disegni inconsueti che d’improvviso investono lo spettatore con una carica perturbante che spaventa e cattura lo sguardo al tempo stesso.

L’influenza di Ballen è stata decisiva nell’estetica del gruppo, e in particolare modo su Watkins Tudor Jones, in arte Ninja. Artista dalla formazione eclettica, Ninja non è solo un cantante e rapper ma anche stilista, scenografo, grafico, performer e, non ultimo, “scultore” di sex toys, come ben dimostra l’accattivante Evil Boy, disegnato per l’azienda giapponese Good Smile company.

I lavori di Ninja sono ben visibili nei video dei Die Antwoord: Enter The Ninja, in cui il frontman ha realizzato una stanza total white con disegni alle pareti, tra cui anche il famoso Evil Toy; nel video Fatty Boom Boom è presente Ugly Boy, che non solo presenta una bellissima scenografia e fotografia di scena realizzata da Alexis Zabe, ma il video è ulteriormente arricchito da innumerevoli collaborazioni artistiche (Marilyn Manson, Cara Delevingne, Dita Von Teese ecc.).

Amanda Demme, Die Antwoord ©Amanda Demme

Altra importante collaborazione dei Die Antwoord è quella con Harmony Korine – sceneggiatore di Kids e Ken Park di Larry Clark – con la quale hanno dato vita a Umshini Wam [letteralmente portami la mitragliatrice], film in cui Ninja e Yolandi impersonano due gangster seduti su una sedie a rotelle, vestiti con pigiami stile pupazzetti giapponesi con mitra in mano.

In ultimo è da citare anche la fortunata collaborazione artistica con la fotografa Amanda Demme, la quale ha realizzato immagini solitarie e pensose.

Incredibilmente perfetti e impeccabili nelle loro esibizioni i Die Antwoord, sono stati definiti uno dei “progetti più atipici e perturbanti che abbiano percorso la scena musicale degli ultimi anni […] un’autentica scheggia genialmente impazzita nel pop contemporaneo” e, come ha affermato lo stesso Ninja, siamo “l’ultimo stile, l’avanguardia. L’odore di un futuro che nasce qui, nel sole brutale e nei colori di un ghetto dimenticato da Dio”.

Amanda Demme, Die Antwoord. ©Amanda Demme.
Amanda Demme, Die Antwoord. ©Amanda Demme.

Testo © Claudia Stritof.

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Claudia Stritof
Claudia Stritof, calabrese dal cognome un po' strano. Pensa che la frase “ce lo caghi che sei un artista” tratta da "Le straordinarie avventure di Penthotal" di Pazienza sia geniale, eppure studia arte fin da piccola. Ama la fotografia, collabora con una galleria d'arte di Bologna che adora, ama il mondo del circo e i tatuaggi anche se ne ha solo uno e microscopico. Le piace raccontare ciò che c'e di bello nel mondo, ma anche ciò che è triste perché la vita non è “tutta rosa e fiori” come spesso la raccontano. Pensa fermamente che aveva ragione quel gran furbacchione di Henry Miller quando diceva “il cancro del tempo ci divora” e prima che il tempo la divori, ogni giorno lei si alza e si ricorda che vivere non è scontato.

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