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L’emozione di un dono. Un segno indelebile di amore puro
10.06.2016

Quella che sto per raccontarvi non è una biografia, una mostra o un evento, ma semplicemente una pagina di vita, la mia vita, che da due anni a questa parte è completamente cambiata. Nulla è stato più lo stesso dal febbraio 2014, quando mia sorella è “andata via”.

In questo breve racconto voglio parlarvi del ricordo, della genesi del sorriso — quel piccolo mutamento di espressione che per una persona può essere un grande dono d’amore.

Qualche giorno fa, mentre leggevo dell’opera d’arte Love di Alexander Milov, realizzata per il Burning Man festival 2015, sono rimasta profondamente colpita. La scultura mostra due adulti di spalle, distanti e senza dialogo, ma al loro interno brillano due bambini, simbolo di purezza e sincerità, che uniscono le mani oltre le grate, illuminandosi nella notte. Come ha detto lo stesso artista, Love rappresenta il conflitto tra uomo e donna nell’età adulta, ma anche la speranza che nasce dalla loro innocenza interiore.

Ieri questa immagine mi è tornata alla mente, perché da tanto tempo non mi sentivo così leggera. È bastata una semplice chiamata — una telefonata che ha risvegliato in me emozioni intense e pura magia.

Le parole di una cara amica di mia sorella mi hanno dato il coraggio di risvegliare ciò che a volte dimentico: stare bene, ritrovare la grinta inarrestabile che aveva lei, una forza rara che ho incontrato pochissime volte nella vita.

Ripensando a quella telefonata, mi è tornato in mente uno scritto che avevo letto tempo fa, dalle pagine ingiallite di un libro:

“Hai mai notato la bellezza di un sorriso? Un volto che si illumina, due occhi che si addolciscono, una bocca che cambia perché nasce un sorriso? Hai sentito la gioia che ti pervade quando riesci a crearne uno?”

I sorrisi fatti con il cuore sono rari, capaci di suscitare una pienezza d’anima che ti regala lacrime di gioia. Ieri ho ricevuto un sorriso così semplice e immenso che non si può descrivere a parole, solo sentire dentro, e mentre scrivo, cresce e mi rafforza.

Questo mi fa riflettere sulla felicità: nulla può scalfire i ricordi, perché Lei è ancora qui, non solo dentro di me, ma nelle persone che la ricordano con un’intensità tale da commuovermi di gioia. Le parole ascoltate sono state un dono unico, una sensazione rara, come quelle che si provano da bambini, quando si è puri e pronti ad accogliere la bellezza che la vita ci offre.

Non sappiamo cosa ci riserva il domani, ma io mi ritengo fortunata perché mi è stato regalato un altro ricordo felice. Sto volando con mente, cuore e pensieri, e posso solo dire… grazie.

♥

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Life in Progress

Claudia Stritof
Claudia Stritof, calabrese dal cognome un po' strano. Pensa che la frase “ce lo caghi che sei un artista” tratta da "Le straordinarie avventure di Penthotal" di Pazienza sia geniale, eppure studia arte fin da piccola. Ama la fotografia, collabora con una galleria d'arte di Bologna che adora, ama il mondo del circo e i tatuaggi anche se ne ha solo uno e microscopico. Le piace raccontare ciò che c'e di bello nel mondo, ma anche ciò che è triste perché la vita non è “tutta rosa e fiori” come spesso la raccontano. Pensa fermamente che aveva ragione quel gran furbacchione di Henry Miller quando diceva “il cancro del tempo ci divora” e prima che il tempo la divori, ogni giorno lei si alza e si ricorda che vivere non è scontato.

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2 Comments


cristiano
11.06.2016 at 00:15
Reply

Bello bello bello…semplice veloce, intriso di emozioni positive.
Leggerlo ti fa stare bene.
BRAVA! :*



    Claudia Stritof
    11.06.2016 at 12:55
    Reply

    Grazie Cri… sentimenti positivi generano belle parole… <3

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