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DA CORRAINI TIMBRI MATTI PER TIMBRATORI COMPULSIVI.
14.01.2016

Da piccola andare nell’ufficio di mia madre mi rendeva molto felice perché oltre a poter passare le mie ore con lei, sapevo che insieme a mia sorella avremmo potuto giocare per tutto il pomeriggio con i molti e coloratissimi materiali da cancelleria.
Abitualmente scrivevo parole e potenziali frasi in un alfabeto sconosciuto con la vecchia e pesante macchina da scrivere, spesso fotocopiavo le mie mani in diverse posizioni, ma prima di tutto timbravo mille fogli bianchi e mille cartellette.

C’erano quelli in legno e quelli in plastica, quelli disegnati e quelli con la data modificabile e c’era anche la mia personale collezione di timbri trovati nelle patatine, che mia mamma conservava accuratamente accanto a quelli più seri.

Nulla sopravvive al proprio candore se un bambino scopre i timbri, ed è proprio ai “timbratori” pazzi e convulsivi, ma anche a quelli più accurati e pazienti, che la Corraini Edizioni dedica due set di 30 timbri con lettere, numeri, segni grafici internazionali e ancora «caratteri egizi e lineari, graziati e scritti, lapidari e allegri, seri e sfrontati».
Non solo oggetti divertenti e funzionali ma vere e proprie opere di design nate dalla mente di due designer, Italo Lupi e Carin Goldberg.

Il primo set, dal titolo Italico, dall’omonimo font, è firmato da uno dei più importanti grafici italiani, Italo Lupi, il quale ha dedicato anima e corpo alle proprie passioni (architettura degli allestimenti, progetti di graphic design e di grafica editoriale), raggiungendo importanti traguardi personali e professionali, infatti in molti lo ricorderanno per essere stato lo storico art director di riviste come Domus e Abitare.

Il secondo set, dal titolo Monumentale, è ispirato alle tipografie presenti al Cimitero Monumentale di Milano ed è realizzato dall’artista Carin Goldberg, che dall’apertura del suo studio newyorchese di design nel 1982 ha avuto una straordinaria carriera, progettando copertine e grafica di centinaia di magazine e quotidiani del calibro del New Yorker, del New York Times e del Time.

Libertà creativa e divertimento sono le uniche regole da rispettare rigorosamente per poter creare opere e combinazioni uniche, che non solo ci porteranno alla scoperta del nuovo, ma che permetteranno di compiere un viaggio nella storia della scrittura e dei suoi font.

Articolo scritto per la rivista FrizziFrizzi (13 gennaio 2015)

Italo Lupi, “Italico”, Corraini Edizioni 2015 (foto: Corraini)

Italo Lupi, “Italico”, Corraini Edizioni 2015
(foto: Corraini)

Italo Lupi, “Italico”, Corraini Edizioni 2015 (foto: Corraini)

Italo Lupi, “Italico”, Corraini Edizioni 2015
(foto: Corraini)

Italo Lupi, “Italico”, Corraini Edizioni 2015 (foto: Corraini)

Italo Lupi, “Italico”, Corraini Edizioni 2015
(foto: Corraini)

Carin Goldberg, “Monumentale”, Corraini Edizioni 2015 (foto: Corraini)

Carin Goldberg, “Monumentale”, Corraini Edizioni 2015
(foto: Corraini)

Carin Goldberg, “Monumentale”, Corraini Edizioni 2015 (foto: Corraini)

Carin Goldberg, “Monumentale”, Corraini Edizioni 2015
(foto: Corraini)

Carin Goldberg, “Monumentale”, Corraini Edizioni 2015 (foto: Corraini)

Carin Goldberg, “Monumentale”, Corraini Edizioni 2015
(foto: Corraini)

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Claudia Stritof
Claudia Stritof, calabrese dal cognome un po' strano. Pensa che la frase “ce lo caghi che sei un artista” tratta da "Le straordinarie avventure di Penthotal" di Pazienza sia geniale, eppure studia arte fin da piccola. Ama la fotografia, collabora con una galleria d'arte di Bologna che adora, ama il mondo del circo e i tatuaggi anche se ne ha solo uno e microscopico. Le piace raccontare ciò che c'e di bello nel mondo, ma anche ciò che è triste perché la vita non è “tutta rosa e fiori” come spesso la raccontano. Pensa fermamente che aveva ragione quel gran furbacchione di Henry Miller quando diceva “il cancro del tempo ci divora” e prima che il tempo la divori, ogni giorno lei si alza e si ricorda che vivere non è scontato.

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