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Riposo assordante.
Gennaio 14, 2016

Notti insonni passate al tuo capezzale.

Ferma, immobile,

con la testa fasciata da un’aureola bianca macchiata di sangue.

Tubi estranei fuoriescono dalla  tua tempia e dal tuo naso.

Ore incessanti.

Un campanello suona, una luce lampeggia a intervalli regolari,

tutto succede vorticosamente.

Mal di testa! Grando 7.

Ti volti, mi guardi, mi chiedi aiuto.

Ti sorreggo la testa.

Liberati, dolce amore,

liberati dai verdi umori maligni.

Umori e malori.

Urla e fremiti.

Carezze silenziose, campanelli assordanti.

Su e giù per il corridoio.

Liquidi iniettati.

Un riposo breve.

Un riposo stanco.

Una veglia di amore,

 mio tenero angelo.

***

Testo e immagini ©Claudia Stritof. All rights reserved.

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Diario di viaggio

Claudia Stritof
Claudia Stritof, calabrese dal cognome un po' strano. Pensa che la frase “ce lo caghi che sei un artista” tratta da "Le straordinarie avventure di Penthotal" di Pazienza sia geniale, eppure studia arte fin da piccola. Ama la fotografia, collabora con una galleria d'arte di Bologna che adora, ama il mondo del circo e i tatuaggi anche se ne ha solo uno e microscopico. Le piace raccontare ciò che c'e di bello nel mondo, ma anche ciò che è triste perché la vita non è “tutta rosa e fiori” come spesso la raccontano. Pensa fermamente che aveva ragione quel gran furbacchione di Henry Miller quando diceva “il cancro del tempo ci divora” e prima che il tempo la divori, ogni giorno lei si alza e si ricorda che vivere non è scontato.

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