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Charlie Chaplin. Genio danzante
18.03.2017

Un uomo con la bombetta in testa e il bastone di bambù cammina di spalle su una strada polverosa come un vero gentiluomo inglese, ma nel suo modo di atteggiarsi, nella sua giacchetta troppo stretta, nelle scarpe e nei pantaloni molto grandi si nota qualcosa di dissonante.

È un uomo povero, un vagabondo… in poche parole è Charlot, celebre alter ego di Charlie Chaplin.

Indimenticabile nelle sue gag, Chaplin è stato – e continua a essere -un’icona del cinema e simbolo universale dell’uomo buono che nonostante le avversità della vita continua a lottare con il sorriso sulle labbra e la dolcezza nel cuore.

Lo psicologo Steven Weissman ha detto: “le persone che hanno avuto un’infanzia molto infelice, da adulti possono diventare persone distruttive o di straordinario talento” e senza ombra di dubbio Chaplin è diventato un’artista a tutto tondo come pochi nella storia della cinematografia.

Durante una pausa di The Kid, 1921. ©Roy Export Company Est._S.A.S. Digitalizzazione Cineteca di Bologna.

Charles Spencer Chaplin nasce il 16 aprile 1889 in un sobborgo povero di Londra. La sua è un’infanzia difficile, segnata dall’abbandono del padre e della grave malattia psicologica della madre, rinchiusa in un manicomio mentre i due fratelli, Sydney e Charlie, crescono in un istituto per bambini indigenti.

Il riscatto avviene quando Sydney – fratello più grande di  quattro anni – inizia a muovere i primi passi nel mondo del music hall portando con sé anche il fratello minore che debutta con gli Eight Lancashire Lads, una famosa compagnia che riuniva otto bambini dotati di grande talento.

Le cose cambiano quando Sidney viene ingaggiato da Fred Karno – all’epoca uno dei più grandi impresari teatrali – il quale lo convince a prendere in prova anche Charlie, che non si lascia sfuggire l’occasione e subito si fa notare per le sue grandi doti artistiche, diventando in breve tempo la punta di diamante della compagnia di Karno.

Durante una delle tournée americane Chaplin viene notato da Mack Sennett che lo convince a firmare un contratto per la sua casa di produzione cinematografica, la Keystone. Con Sennett, Chaplin inizia la sua formazione da attore per il grande schermo realizzando numerose commedie slapstick, caratterizzate da una sequenza ininterrotta di gag accidentali che danno vita a inseguimenti esilaranti, ed è proprio in questo periodo che Charlie inizia a costruire il suo celebre personaggio The Tramp.

Dopo una collaborazione con la Essanay, Chaplin firma il contratto con la Mutual Film che da carta bianca all’artista, il quale inizia a realizzare film più impegnati e di durata più lunga, fino al 1919 quando insieme a Douglas Fairbanks, Mary Pickford e D. W. Griffith fondano la celebre United Artist.

Da Sunnyside, 1918-19. ©Roy Export Company Est._S.A.S. Digitalizzazione Cineteca di Bologna.

È riduttivo definire Charlie Chaplin un comico, certamente agli inizi lo è stato,  ma con grande caparbietà e con il duro lavoro ha raggiunto la fama internazionale in tempi in cui il cinema muoveva i suoi primi passi.

Chaplin è stato non solo un attore ma anche regista, sceneggiatore, produttore e ballerino. Non è un caso che mille volte sugli schermi abbiamo visto Charlot ballare per strada, nei locali e nei bar, volteggiare come una libellula sui pattini e fare improbabili spaccate, un legame il suo con la danza che non è mai venuto meno e che è stato anche molto apprezzato dal famoso ballerino russo Vaslav Nijinsky.

Nel 2017 la mostra Charlie Chaplin. Genio danzante, presso il MUSAM – Museo del Giocattolo e del bambino di Ancona, ideata da Simona Lisi e dal Festival Cinematica, in collaborazione con l’Association Chaplin/Roy Export e la Cineteca di Bologna, oltre a ripercorre alcuni momenti essenziali della vita professionale di Chaplin, celebrava l’importante legame tra l’attore e il ballerino russo perché “non solo Charlot si cimenta spesso in passi di danza” ma “Charlie Chaplin ama i danzatori e ne rispetta il lavoro, coreografa le scene di danza dei suoi film dando indicazioni precisissime” agli attori.

Assolutamente fondamentale per ripercorrere l’opera del grande artistica è il sito Charlie Chaplin Archive, dove è presente il catalogo on-line contenente «l’intero archivio professionale e personale di Charles Chaplin scrupolosamente conservato negli anni, dagli esordi sui palcoscenici del music-hall inglese agli ultimi giorni della sua vita in Svizzera». Oltre 75 anni di documenti manoscritti e dattiloscritti, fotografie e ritagli stampa ripercorrono la carriera del più universale tra i cineasti, gettando nuova luce sulla sua carriera, la sua vita, ma soprattutto sul suo metodo di lavoro.

Quella di Charlie Chaplin è stata una carriera lunga e duratura, costellata da molti successi ma anche da profonde sofferenze che ne hanno temprato il carattere e che lo hanno portato ad assurgere all’Olimpo della cinematografia. Dopo tutto come disse Calvero in Luci della Ribalta: “il tempo è un grande autore: trova sempre il perfetto finale” e Chaplin, con le sue movenze scattanti e frenetiche, con il suo sguardo dolce e innocente ha regalato e continua a regalare emozioni senza tempo.

***

Testo di Claudia Stritof pubblicato su Juliet art magazine online (23/02/2017)

Durante una pausa di The Kid, 1921. ©Roy Export Company Est._S.A.S. Digitalizzazione Cineteca di Bologna.

TRAME INTERDISCIPLINARI

Ci sono personaggi che non si dimenticano: Charlie Chaplin è uno di loro. Lo si incontra su uno schermo in bianco e nero, ma presto ci si accorge che i suoi gesti parlano ancora oggi. Dietro il sorriso e i passi traballanti del vagabondo si nasconde un mondo che merita di essere esplorato anche con gli occhi delle varie discipline scolastiche.

• Storia
Attraverso i suoi film, come Tempi Moderni o Il Grande Dittatore, Chaplin racconta il mondo del primo Novecento, la crisi del lavoro, l’industrializzazione, il totalitarismo e la propaganda. È una chiave d’accesso originale per parlare della Rivoluzione industriale, della Grande Depressione o della Seconda guerra mondiale.

• Italiano
Si può approfondire il linguaggio non verbale e la comicità visiva, confrontando Chaplin con altri autori o movimenti, come la commedia dell’arte o il teatro muto. Inoltre, la sua biografia offre spunti sulla letteratura dell’infanzia difficile, come nel caso di Pirandello o Verga.

• Arte
I costumi di Chaplin, l’uso del bianco e nero, la scenografia essenziale dei suoi film, possono essere analizzati in un confronto con le avanguardie artistiche del Novecento, come il futurismo o il dadaismo.

• Musica
Chaplin non era solo attore e regista: componeva anche le colonne sonore dei suoi film. È possibile parlare di musica da film, del ruolo delle colonne sonore nel cinema muto e del rapporto tra suono e immagine.

• Educazione civica
Chaplin è anche un simbolo di libertà di espressione e impegno civile. In Il Grande Dittatore, denuncia i pericoli del nazismo e invita alla pace, all’uguaglianza e al rispetto dei diritti umani.

• Scienze motorie / danza
Il legame con la danza è profondo: Charlot si muove con grazia e precisione, e il suo corpo è strumento narrativo. Si può analizzare la danza nel cinema e il rapporto tra movimento espressivo e emozione.

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Claudia Stritof
Claudia Stritof, calabrese dal cognome un po' strano. Pensa che la frase “ce lo caghi che sei un artista” tratta da "Le straordinarie avventure di Penthotal" di Pazienza sia geniale, eppure studia arte fin da piccola. Ama la fotografia, collabora con una galleria d'arte di Bologna che adora, ama il mondo del circo e i tatuaggi anche se ne ha solo uno e microscopico. Le piace raccontare ciò che c'e di bello nel mondo, ma anche ciò che è triste perché la vita non è “tutta rosa e fiori” come spesso la raccontano. Pensa fermamente che aveva ragione quel gran furbacchione di Henry Miller quando diceva “il cancro del tempo ci divora” e prima che il tempo la divori, ogni giorno lei si alza e si ricorda che vivere non è scontato.

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