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Addio Strozzina: Firenze chiude (di nuovo) la porta all’arte contemporanea
31.07.2014

“Il Centro di Cultura Contemporanea Strozzina è lo spazio dedicato all’arte e alla cultura contemporanea di Palazzo Strozzi: mostre, installazioni, conferenze, attività educative che conducono alla riflessione su temi della cultura di oggi attraverso il confronto con le opere di artisti contemporanei”.
Questa è la descrizione ufficiale della Strozzina, riportata sul sito del centro. Una definizione che, seppur corretta, non le rende giustizia. Chi ha frequentato i suoi eventi, partecipato ai laboratori, visitato le mostre, sa bene che la Strozzina è (era) molto di più.

Con la sua chiusura, si spegne una delle pochissime luci accese sull’arte contemporanea a Firenze. Una città che ha ancora il respiro corto quando si parla di presente e futuro. Medioevo e Rinascimento dominano — e bene — ma oltre il ‘500 c’è solo silenzio.

Dal giorno dell’apertura, la Strozzina ha ospitato mostre straordinarie, sempre ben organizzate, mai banali. Sotto la direzione di Franziska Nori, lo spazio è diventato un punto di riferimento per fotografia, videoarte e installazioni. Nori ha saputo costruire un progetto culturale serio, inclusivo, internazionale. Ma evidentemente, questo non è stato compreso fino in fondo.

Ora Franziska Nori lascia la direzione per assumere un nuovo incarico al Frankfurter Kunstverein, in Germania, a partire da novembre. E con lei se ne va anche la Strozzina. La prossima mostra in programma è stata cancellata all’ultimo minuto, ufficialmente per motivi di budget. Un tema, questo, purtroppo ricorrente in Italia quando si parla di cultura vera.

“Senza coraggio non c’è sfida”

La mostra che avrebbe dovuto chiudere il ciclo si sarebbe intitolata proprio così: “Senza coraggio non c’è sfida”. Un titolo profetico. Il coraggio non è mancato al team che ha portato avanti lo spazio con dedizione, né agli artisti, spesso emergenti ma sempre centrati.
Franziska Nori, intervistata da Artribune, ha raccontato:

“Assieme alla co-curatrice, Rosa Pera, i 13 artisti invitati e innumerevoli liberi professionisti coinvolti nella realizzazione stavamo portando a termine la produzione delle opere e i prestiti internazionali della mostra che avrebbe inaugurato tra soli due mesi e mezzo.Infatti non a caso il mio incarico a Francoforte ha inizio a novembre, dopo l’apertura della mostra. Se la direzione della Fondazione però ha reputato che la mostra d’arte contemporanea che fino a 4 giorni fa era in piena fase di realizzazione si debba cancellare per poter rientrare in un budget complessivo a rischio, certamente sarà così“.

Una decisione che lascia l’amaro in bocca. Anche Artribune si interroga:

“Viene prima l’uovo o la gallina? Ovvero: la chiusura della Strozzina è la causa o la conseguenza dell’addio della persona che ne ha determinato le fortune?”

Una perdita reale per chi ama l’arte

Ho visto tutte le mostre della Strozzina. E ogni volta, uscendo dalle sue sale, mi dicevo:

“Forse ora ho capito qualcosa in più del mondo in cui vivo.”

Mostre profonde, accessibili, visionarie. Scelte curate con attenzione, sempre orientate sul presente. Artisti giovani, freschi, non soltanto “contemporanei” nel senso cronologico, ma radicati nel nostro tempo. Fotografi, videomaker, installatori, premiati e promettenti, tutti capaci di dialogare con il pubblico.

In un paese che continua ad aprire musei del Novecento con opere dimenticate in deposito, l’arte del presente non trova spazio. Per vedere arte viva, vera, bisogna andare all’estero.

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Claudia Stritof
Claudia Stritof, calabrese dal cognome un po' strano. Pensa che la frase “ce lo caghi che sei un artista” tratta da "Le straordinarie avventure di Penthotal" di Pazienza sia geniale, eppure studia arte fin da piccola. Ama la fotografia, collabora con una galleria d'arte di Bologna che adora, ama il mondo del circo e i tatuaggi anche se ne ha solo uno e microscopico. Le piace raccontare ciò che c'e di bello nel mondo, ma anche ciò che è triste perché la vita non è “tutta rosa e fiori” come spesso la raccontano. Pensa fermamente che aveva ragione quel gran furbacchione di Henry Miller quando diceva “il cancro del tempo ci divora” e prima che il tempo la divori, ogni giorno lei si alza e si ricorda che vivere non è scontato.

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jodokust
02.08.2014 at 00:53
Reply

credo che firenze voglia sfruttare quello che ha senza investire in progetti innovativi e culturali. firenze, l amministrazione fiorentina e i fiorentini che hanno potere vogliono campare di rendita e non vogliono che questa rendita si possa disperdere in nuove iniziative… Firenze deve diventare un enorme galleria d arte rinascimentale popolata e vissuta da turisti che non capiscono nulla di arte e che fanno questo viaggio solo per costume… Per poter dire di essere stati a Firenze, senza rendersi conto che firenze è una città fantasma…



    Claud
    02.08.2014 at 11:46
    Reply

    Lo sai Manu che sono d’accordo con te. Purtroppo non c’e spazio per nulla di nuovo, o almeno non ci sono fondo. Certo è costoso e rischioso investire sul nuovo, devi creare la cultura e le reti giusti… non capendo che i laboratori della strozzina ad esempio sarebbero potutii servire per fare fiere legate all’arte o giornate incontri legate al contemporaneo. Creare una rete efficace. Ma nulla… peccato… speriamo, visto che la Nori non ci sarà più, che almeno designino una nuova direttrice, ma pare che al momento nulla… Quindi devo comprare i cataloghi che mi mancano… 😉 (senza comprarli doppi…)

      jodokust
      02.08.2014 at 12:14

      oggi cercavo una fotocopisteria per fare un lavoro.. e tutto era chiuso. In italia tutto si ferma per l estate, manco ci fosse un mega sciopero… per un problema serio l italia non si fermerebbe, ma per un po di svago o di vacanza tutto si ferma.. pensavo: ok tutti i servizi si fermano, ma in realtà in alcuni posti c’è un cambio di servizi, e pensavo proprio a m. di gioiosa jonica…. dove in parte aprono nuovi servizi, e pensavo proprio al Blue Dalhia estivo… ora io non so precisamente se nel resto d’Europa o del Mondo questo accade…

      a firenze manco quello… firenze si ferma per l estate e per la fiorentina in serie B… ma come la cambi una città che ragiona così? ma come lo cambi un paese che ragiona così?
      è meglio che la Nori se ne sia andata, almeno avrà più potere per i suoi progetti, ed il suo lavoro può proseguire meglio e potremmo apprezzare nuove cose… qui sarebbe morta

      (l uso delle maiuscole non è casuale)

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