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Il meraviglioso mondo di… Rocciolo!!!
Febbraio 13, 2016

Daniela è una ragazzetta tutta riccia, che non a caso si fa chiamare Rocciolo, non ricordo precisamente quando l’ho conosciuta, ma fin da subito il suo modo di fare da ragazza osservatrice mi ha colpita. Ti guarda! Poche smancerie e capisce subito come stai e come ti senti.

Daniela è anche un vulcano di idee che abita in un mondo fatto di colori, il più delle volte à plat, che molto ricorda il mondo delle fiabe e non a caso Rocciolo si è laureata presso l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria con una tesi sulle favole e sul gioco, ispirata al lavoro dell’artista Massimo Sansavini. Capire l’arte di Sansavini è importante per comprendere di riflesso quella di Rocciolo, infatti l’artista forlivese si è formato a Ravenna, città del mosaico bizantino, il quale facendo propria la tecnica musiva, realizza opere sagomate in legno, servendosi inoltre dilacche e resine dando così vita a mosaici colorati. Colori ora sgargianti che oscillano tra dinamismo futurista e icone pop, ora tenui e sempre dai contorni definiti e morbidi.

Seconda stella a destra, Incastri di legno, 90×70. © Daniela Galluzzo

Seconda stella a destra, Incastri di legno, 90×70. © Daniela Galluzzo

Ora torniamo a Daniela che dalla natia Locri si trasferisce a Roma e inizia a sperimentare i suoi incastri di legno con la poca attrezzatura necessaria: legno, seghetto, carta vetrata, tempera e vernici all’acqua, riuscendo a creare mondi fantastici abitati da teneri e dolci personaggi. Spille stravaganti, metri per misurare giornalmente la crescita dei bambini, specchi e lampade create ex novo oppure attraverso il recupero di oggetti dimenticati ormai da tempo, come è avvenuto per gli indimenticabili telefono a disco, che è riuscita a far diventare lampade che illuminano «il ricordo», e la cornetta sospesa in aria, è lì come a «sussurrare nel buio l’eco di un “Pronto?”».

Un mondo nuovo, in cui il telefono grigio si tinge di tinte accattivanti, i pensieri solcano un mare di colori e le parole vagano in libertà, perché la missione di Daniela è una sola «scaraventare i grandi, ingrigiti e disabituati all’energia sprigionata dai colori, nello stupore dell’infanzia», perché alla fin dei conti tutti desideriamo tornare bambini, volare liberi nell’aria guidati dai pensieri felici, dimenticando affanni e tristezze. Il compito è arduo ma sono sicura che con il suo paziente lavoro da sapiente artigiana, le sue piccole creaturine ce la faranno a reinventare il mondo perché come ha scritto Tom Robbins – e come più volte Daniela ha affermato – «non è mai troppo tardi per farsi un’infanzia felice».

Testo ©Claudia Stritof. All rights reserved.

***

Angola. © Daniela Galluzzo

Sweet sea. © Daniela Galluzzo

City. © Daniela Galluzzo

L’ombra e il mare, applique. © Daniela Galluzzo

Parole in luce white, Lampada telefono M9 feat Rocciolo. Modelli lampada-telefono brevettati a nome Daniela Galluzzo dalla Camera di Commercio. © Daniela Galluzzo.

Parole in luce white, Lampada telefono
M9 feat Rocciolo. Modelli lampada-telefono brevettati a nome Daniela Galluzzo dalla Camera di Commercio. © Daniela Galluzzo.

Charlie Naif. © Daniela Galluzzo

Charlie Naif. © Daniela Galluzzo

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Arte

Claudia Stritof
Claudia Stritof, calabrese dal cognome un po' strano. Pensa che la frase “ce lo caghi che sei un artista” tratta da "Le straordinarie avventure di Penthotal" di Pazienza sia geniale, eppure studia arte fin da piccola. Ama la fotografia, collabora con una galleria d'arte di Bologna che adora, ama il mondo del circo e i tatuaggi anche se ne ha solo uno e microscopico. Le piace raccontare ciò che c'e di bello nel mondo, ma anche ciò che è triste perché la vita non è “tutta rosa e fiori” come spesso la raccontano. Pensa fermamente che aveva ragione quel gran furbacchione di Henry Miller quando diceva “il cancro del tempo ci divora” e prima che il tempo la divori, ogni giorno lei si alza e si ricorda che vivere non è scontato.

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